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22 Dicembre 2024 04:56

Striscia la Notizia scopre con una settimana di anticipo la ditta vincitrice di un appalto per conto dell’ASL di Taranto: la cooperativa Domus

Mai come in questo caso è sempre valido il pensiero dell' indimenticato Giulio Andreotti, il quale sosteneva che "A parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina". Chissà che questa volta qualcuno dell' Autorità Giudiziaria si svegli e vada ad indagare cosa succede dietro le quinte della sanità pugliese e tarantina, Sarebbe forse ora...
di Antonello de Gennaro 

Il noto programma di Antonio Ricci ieri sera con un servizio del simpatico e bravo inviato Pinuccio  ha “scoperchiato” una vicenda allucinante, sulla quale a questo punto dovrebbero intervenire la Procura della Repubblica e la Guardia di Finanza di Taranto per fare luce su una serie di situazioni poco chiare che il CORRIERE DEL GIORNO ha iniziato a denunciare con i propri articoli sin dal gennaio 2017, nel silenzio sempre più vergognoso e connivente della stampa locale, sempre più asservita ad interessi di bottega sottostando agli interessi illegali di alcuni poteri occulti, ma che in realtà sono molto ben noti, andando a scavare fra i documenti, ed ancora più grave, nell’indifferenza di una certa magistratura spesso e volentieri collusa a vario titolo.

La redazione di “Striscia la Notizia” ha ricevuto nei giorni scorsi una segnalazione, che ha lasciato tutti quanti con gli occhi di fuori. In una mail ricevuta, un segnalatore si annunciava con un anticipo di diversi giorni, l’esito di una gara d’appalto dell’ ASL Taranto, l’azienda sanitaria locale che storicamente ha visto negli ultimi 20 anni la stragrande maggioranza dei direttori generali, amministrativi ed operativi ecc. finire sotto inchiesta e processo, da cui molti si sono salvati grazie alla prescrizione o a cavilli processuali, ed i loro figli, parenti diretti o acquisiti assunti a chiamata diretta dalle aziende fornitrici di servizi per l’ ASL Taranto.

Per non sbagliare Pinuccio ed i suoi autori hanno inviato una Pec (mail certificata n.d.a.) ad un avvocato il contenuto della mail ricevuta con cui si annunciava l’aggiudicazione di una gara di appalto del valore di 6 milioni di euro alla DOMUS Cooperativa, società della quale ci eravamo già occupati nel gennaio 2017, raccontando una vicenda che aveva lasciato insensibili i disattenti ( o distratti….?) magistrati in servizio nella procura di via Marche a Taranto.

Nella PEC era appunto indicata in anticipo l’indicazione del vincitore relativo alla “Procedura aperta comunitaria per l’affidamento del servizio a supporto dell’assistenza socio sanitaria assistenziale nelle cure domiciliari integrate (ADI) per l’ambito territoriale distrettuale e dipartimentale riabilitativo della ASL TA e della rete SLA ASL TA“.

Nella mail ricevuta da “STRISCIA LA NOTIZIA” veniva indicata come aggiudicataria del bando di circa 6milioni di euro oltre IVA , la Cooperativa DOMUS di Taranto controllata dai fratelli Maniglia, cioè la stessa società di cui ci eravamo occupati un anno fa, denunciando qualcosa di scandaloso senza che nessuno dell’ ASL Taranto, della Regione Puglia e dell’ Autorità Giudiziaria abbia avuto il minimo dubbio per andarci a vedere chiaro. Ma cosa scrivevamo un anno fa ? Ecco : ” Nessun magistrato della Procura della repubblica di Taranto intervenne a partire dal procuratore capo in carica, e cioè quel Franco Sebastio ora per fortuna pensionato, che guarda caso… ora il Vescovo Mons. Santoro ed i suoi amichetti di “Comunione e Liberazione” vorrebbero portare sulla poltrona di primo cittadino di Taranto attraverso un accordo politico con il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che  mantiene ad interim la delega alla sanità regionale”  aggiungendo: ” Nessun magistrato della Procura della repubblica di Taranto ebbe il coraggio ed il senso del dovere e sopratutto della Legge di aprire un procedimento d’ufficio, un fascicolo con notizia di reato. Nessuno fece nulla. Come non dare ragione quindi a chi definiva la Procura di Taranto il “porto della diossina

Il destino a volte è imprevedibile, infatti,  soltanto 10 mesi dopo,  il pm Maurizio Carbone  a seguito delle indagine svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Taranto  dovette giungere alla conclusione delle indagini svolte ed adottare la decisione di ipotizzare il reato di “concorso in abuso d’ufficio” nei confronti di quattro dirigenti dell’ ASL TARANTO : l’ex direttore generale Fabrizio Scattaglia, il direttore amministrativo  Paolo Quarato,   il dirigente istruttore Francesco Bailardi ed il direttore sanitario Maria Leone.

Eravamo stati profetici anche noi , e le sorprese non finiscono mai. Infatti il Corriere del Giorno un anno venne a conoscenza di altre vicende imbarazzanti dietro le quinte della Fondazione Cittadella della Carità, a partire dalla triste notizia che anche quest’anno, per il secondo anno di seguito i dipendenti, medici, impiegati non avevano ricevuto la 13ma ! E nel frattempo venivano stipulati contratti inquietanti   come il contratto della ASL per la scuola infermieri, e quello il fitto del ramo d’azienda alla cooperativa sociale Domus con sede in Taranto in via Acclavio 49, gestita di fatto dai fratelli Maniglia . Cioè la stessa società cooperativa che oggi, come rivelato dagli amici di STRISCIA LA NOTIZIA si è aggiudicata una gara da 6 milioni di euro dell’ ASL Taranto, che proprio nei giorni scorsi ha dimostrato con quale leggerezza vengono scritti e preparati i propri bandi di gara.

Nella nostra inchiesta di un anno fa evidenziammo  che era a dir poco inusuale che la ASL si accordi con una Casa di Cura (la Cittadella della Carità n.d.a)  nei confronti della quale vanta un credito un milione e seicentomila euro, attraverso manovra  di “compensazione” derivante dal fitto dei locali della Cittadella, il cui il fitto è stato convenuto in  100.000 euro all’anno, come si legge nella documentazione che il Corriere del Giorno  fu  in grado di pubblicare e che quindi comporterebbe un impegno da parte della ASL Taranto per ben 16 anni !  Peraltro secondo fonti ben informate e da noi verificate l’ intenzione dell’Università di Bari era quella di cambiare sede trasferendola presso l’ Ospedale vecchio (dove sono in corso i lavori di ristrutturazione dello stabile) o l’ Ospedale Militare ubicati entrambi nel centro della città di Taranto  e quindi più facilmente raggiungibili per gli studenti.

In quella occasione scrivemmo (senza mai essere sentiti, rettificati o querelati !) che “L’ accordo stipulato fra ASL Taranto e la Fondazione Cittadella della Carità è frutto in realtà di una stretta amicizia tra il dr. Rossi, Direttore Generale della ASL Taranto  ed il dr. Causo Direttore Generale,  della Cittadella.  I due infatti sono entrambi leccesi , e Rossi all’inizio della sua carriera ha lavorato sotto De Causo a cui è rimasto molto “legato” come il contratto di “favoritismo” stipulato comprova.  Per quanto riguarda il fitto di ramo d’azienda RSSA (che è un’attività extraospedaliera che fa capo alla Cittadella e che riguarda l’assistenza ai vecchietti con la presenza di un medico per poche ore la settimana), la cosa incredibile è che sia stata fittata per 8 anni alla Domus dietro  e dentro la quale ci sono i fratelli Maniglia (legati a Comunione e Liberazione)  e considerati molto “vicini” al Vescovo di Taranto, Mons. Filippo Santoro“.

l’avv. Stefano Rossi, direttore generale ASL Taranto

La nostra inchiesta del gennaio 2017 si concludeva spiegando ai nostri lettori che  “l’accordo deriva dal fatto che la Domus ( nella foto a lato la sua sede “diroccata” nel centro di Taranto) gestiva il ramo d’azienda RSSA  della Fondazione Cittadella della Carità e che aveva accumulato un credito di 800mila euro  ed a fronte di questo debito, la Cittadella ha pensato bene di affidare alla Cooperativa Domus l’intero ramo d’azienda per 8 anni  per un valore di oltre 2milioni e mezzo di euro all’anno, anziché raggiungere un più vantaggioso accordo economico e concordare un piano di rientro come avrebbe fatto chiunque. Il risultato della “malagestione” della Fondazione è che l’ultimo  bilancio di gestione  ha subito con una perdita secca di 2milioni e mezzo”.

E come avevamo indovinato noi, ha indovinato anche il “segnalatore” di STRISCIA LA NOTIZIA.  La gara bandita dall’ ASL Taranto è stata aggiudicata lo scorso 10 aprile ed  ha vinto proprio la DOMUS COOPERATIVA. Siamo quindi  tornati a fare delle ricerche sulla cooperativa di Taranto  ( e non solo…) ed abbiamo trovato anche in questo caso non poche coincidenze emerse dal certificato camerale.

Visura camerale DOMUS stampa

Infatti dando un’occhiata nelle 52 pagine della visura camerale della Cooperativa DOMUS, si fanno diversi incontri (tutti evidenziati in giallo) , oltre a componenti della famiglia Maniglia, in particolare emerge un nome: quello di Eleonora Coletta. La signora in questione nel novembre 1997 aveva vinto un concorso pubblico dell’ ASL Foggia (come si evince dal suo curriculum vitae) e  secondo quanto riferitoci da fonti attendibili, nella commissione esaminatrice vi sarebbe stato guarda caso l’ Avv. Stefano Rossi, attuale Direttore Generale dell’ ASL Taranto. Ma la Coletta non contenta del concorso vinto è anche “Sindaco supplente” della Cooperativa DOMUS in un conflitto di interessi che è durato diversi anni, sino al 2003.

COLETTA ELEONORA CV .pdf

Non è quindi un caso che la Coletta sia ritenuta persona molto “vicina” all’ Avv. Stefano Rossi, Direttore Generale, ancora per qualche mese, dell’ ASL Taranto, il quale è stato molto felice di ritrovarsela da Foggia a Taranto, non conoscendo ( ??? ) probabilmente forse la stretta “parentela” della Coletta nel frattempo sposatasi con Dario Maniglia. uno dei “dominus”  della Cooperativa DOMUS.

Giulio Andreotti

Mai come in questo caso è sempre valido il pensiero dell’ indimenticato Giulio Andreotti, il quale sosteneva che A parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina“. Chissà che questa volta qualcuno dell’ Autorità Giudiziaria a Taranto, mentre Emiliano dorme…e non risponde alle nostre sollecitazioni giornalistiche ad esprimersi sulle vicende di questi giorni, nel vano tentativo di far scemare i riflettori accesi sulla vicenda che ha portato alle dimissioni (richieste) di Michele Mazzarano da assessore. Ma sono in molti coloro i quali adesso dovranno svegliarsi da un torpore…inusuale e sospetto,  e  indagare su cosa succede dietro le quinte della sanità pugliese e tarantina.

E probabilmente sarebbe anche ora ! 

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Grazie, Antonello de Gennaro

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