Il consigliere regionale di Sinistra Italiana,
Cosimo Borraccino, è tornato ad affrontare la questione del
Piano di Riordino Ospedaliero soffermandosi, questa volta, sul tema della sanità privata. “
Sono davvero sorprendenti le parole del Presidente Michele Emiliano riguardanti i presunti sacrifici che il suo Piano di Riordino Ospedaliero avrebbe imposto anche agli operatori della sanità privata. Purtroppo, però, le sue parole non trovano alcun riscontro nel provvedimento che è stato approvato in Giunta e che ha subito la doppia bocciatura dalla Commissione Sanità. La verità che emerge da una semplice lettura del Piano è completamente diversa: il governo regionale si è dimostrato forte con i deboli (chiudendo 8 Ospedali e tagliando decine di posti letto nella sanità pubblica, mettendo così a rischio il diritto alla salute dei cittadini pugliesi), e debole con i forti, e cioè con gli operatori della sanità privata che continueranno a gestire una ‘torta’ da 850 milioni di euro e che escono addirittura rafforzati da questo riordino”
“E’ un dato incontrovertibile, infatti – aggiunge Borraccino – che i posti letto per il privato accreditato non vengono minimamente toccati. E’ un dato incontrovertibile che l’incomprensibile e irrazionale chiusura del reparto di neurochirurgia del Di Venere di Bari, con la perdita di 28 posti letto, comporta la contestuale assegnazione, per la stessa disciplina, di 12 posti letto all’Ospedale Ecclesiastico “Miulli”, 8 posti letto alla Clinica privata “Anthea” e 8 posti letto alla clinica privata “Mater Dei”. E’ un dato incontrovertibile che questo governo regionale ha assegnato, molto generosamente, ben 7,5 milioni di euro alla stessa Mater Dei per l’apertura di un Pronto Soccorso che, in questi primi mesi di attività, sta facendo registrare pochissimi accessi. E’ un dato incontrovertibile che si intende realizzare il Centro Risvegli di Ceglie Messapica presso una struttura privata, piuttosto che presso il presidio ospedaliero pubblico, così come non si può dimenticare che per quanto riguarda la dermatologia vengono sostanzialmente smantellati tutti i posti letto pubblici nelle province di Brindisi e di Lecce, lasciando la disciplina completamente in mano ai privati. Discorso analogo andrebbe fatto anche per la riabilitazione che in molte province è appannaggio quasi esclusivo del privato“
“Quindi, esattamente, – continua il consigliere regionale Borraccino – di cosa parla Emiliano quando racconta dei sacrifici che sarebbero stati chiesti al privato? La verità, al di là delle belle parole, è molto diversa: Emiliano si guarda bene dal toccare la sanità privata, e la ‘cura da cavallo’ la impone solo alla sanità pubblica. C’è un dato che, anche da un punto di vista simbolico, racconta meglio di ogni parola il quadro che abbiamo dinnanzi: con questo Piano di Riordino, a seguito della chiusura di 8 ospedali, si avranno, in Puglia, 31 strutture del privato accreditato e 30 strutture pubbliche. A questo va aggiunto che, così come è scritto nero su bianco nel provvedimento approvato dalla Giunta, nei prossimi anni altri ospedali tra quelli individuati come ‘ospedali di base’ chiuderanno, andando a spostare ancora di più la bilancia a favore del privato. Noi riteniamo questo squilibrio del tutto insopportabile, un attacco inaccettabile alla sanità pubblica che rischia di ledere profondamente il diritto alla salute di tutti i cittadini pugliesi. Per questo continueremo la nostra battaglia, sui territori e nelle istituzioni. Emiliano se ne faccia una ragione: su questo tema, nel solo interesse dei pugliesi, continueremo a ‘rompere le scatole’ ”.
M5S: “Emiliano tratta la commissione sanità come uno scendiletto. Cambiare registro”
“Tanto rumore per nulla” A dare man forte alla Sinistra Italiana, scendono in campo anche dei consiglieri del M5S Mario Conca e Marco Galante, componenti della III Commissione Sanità, dopo la decisione del presidente Romano di ritirare le dimissioni rassegnate a seguito della bocciatura del piano di riordino ospedaliero.
“Ci auguriamo che almeno questo gesto sia servito per dare un nuovo inizio ai lavori di questa Commissione che finora è stata trattata dalla giunta come uno scendiletto. Le dimissioni del presidente Romano sono state un atto politico causato da una maggioranza di centrosinistra sempre più spaccata. Siamo sempre più convinti – proseguono i due esponenti del
M5S – che sia Emiliano a doversi dimettere da assessore alla sanità. È stato lui a non aver mai fornito i dati richiesti e ad aver poi usato come agnello sacrificale l’allora direttore del dipartimento Politiche della salute Gorgoni”.
“Il Presidente Emiliano parla tanto di condivisione ma non condivide nulla,- incalzano i consiglieri pentastellati Conca e Galante– si limita a far dare alla Commissione pareri non vincolanti per poi andare comunque avanti sulla sua strada. Facciamo fatica ad avere i documenti richiesti, ad esempio i report degli incontri ai ministeri dell’Economia e della Salute con cui riusciremmo a lavorare meglio nell’interesse di tutti i pugliesi. Ci sono stati provvedimenti adottati all’unanimità come quelli sull’autismo che ancora giacciono sulle scrivanie dopo mesi. Per quanto riguarda il piano di riordino – concludono Conca e Galante – le nostre obiezioni si sono sempre attenute ai dati, sia epidemiologici che delle liste d’attesa.”.
A dir poco imbarazzanti le dichiarazioni odierne del Presidente della III commissione Sanità, Giuseppe Romano (Pd) , dopo il ritiro delle dimissioni presentate nei giorni scorsi.“Sono rimasto molto colpito – dice una sua nota – dalle attestazioni di stima provenienti non solo da diverse parti politiche, ma anche dalle associazioni e dai rappresentanti della società civile. Il mio atto è riuscito a produrre anche una discussione seria nel merito della questione sanità e questa, alla fine, è la cosa più importante. Ringrazio tutti della fiducia, continuerò a profondere nel mio lavoro il massimo impegno”. Probabilmente non legge i giornali o sopratutto non gira fra gli ospedali pugliesi.