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22 Dicembre 2024 05:59

Antonio Albanese

E’ in corso il processo per il secondo troncone dell’ inchiesta T-REX, che vede fra gli imputati anche l’imprenditore di Massafra, Antonio Albanese, presidente della CISA spa attuale comproprietario al 50% del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, avrebbe allertato gli indagati che erano sotto intercettazione della Guardia di Finanza, così danneggiando il corso delle indagini e l’accertamento delle prove.
16 Novembre 2022
Non c’è da meravigliarsi del silenzio attuato dalla Gazzetta, che da quando l’imprenditore massafrese Antonio Albanese è co-editore del giornale barese, ha steso un velo pietoso di auto-censura sui processi, del proprio datore di la voro. Giornalismo spazzatura ?
29 Settembre 2022
Da Gugliotti a Di Lena, da Cassano a Stellato: tutti i saltimbanco della politica pugliese, trombati e candidati.
25 Agosto 2022
Mentre Chiarelli ormai può essere considerato un “rottamato” dalla politica, a Gugliotti toccherà tornare a lavorare dietro una scrivania dell’ INPS di Taranto, giocando con la sua penna microfono con cui si sentiva uno 007
24 Agosto 2022
Che fine hanno fatto quegli accertamenti della Guardia di Finanza di Bari sull’asta fallimentare per l’assegnazione della Gazzetta del Mezzogiorno, piena di conflitti di interesse e presunte irregolarità. Asta in cui sono comparsi assegni per un milione di euro tratti illegalmente dai conti della CISA spa che non partecipava all’asta, la cui assegnazione è stata deliberata da un giudice ex-cognato dell’ attuale amministratore delegato della nuova società editrice di cui Albanese detiene il 50%.
26 Maggio 2022
Le ipotesi di reato di concorso in bancarotta fraudolenta aggravata formulate dai sostituti procuratori Lanfranco Marazia e Luisanna Di Vittorio della Procura di Bari la cui conclusione delle indagini porta la firma anche dal procuratore capo Roberto Rossi. Il silenzio della Procura sulle indagini sull’asta fallimentare…dimenticate o insabbiate ? L’editore Mario Ciancio di Sanfilippo replica: “Per il mantenimento dei valori attivi, tangibili e intangibili, nonché per la salvaguardia della forza lavoro impiegata nella conduzione dello storico quotidiano, sono intervenuto con il mio patrimonio personale versando, dal 1996 ad oggi, più di 30 milioni di euro”.
11 Maggio 2022
Archiviato dall’Ordine il suo esposto nei confronti del collega Antonello Valentini, che era molto bene informato in quanto la nuova proprietà aveva proposto la direzione della Gazzetta del Mezzogiorno, a suo fratello Giovanni, già condirettore del quotidiano La Repubblica (direttore Eugenio Scalfari) e del settimanale L’ Espresso, anticipandogli però che avrebbe dovuto avere come vice-direttore il suo caro “amico” e sodale Mimmo Mazza ed a caporedattore Bepi Martellotta. Ottenendo un cortese ma secco rifiuto.
7 Aprile 2022
Le bufale giornalistiche de La Repubblica e la Gazzetta del Mezzogiorno sull’appalto per la realizzazione Nuovo Ospedale San Cataldo. Tutto quello che non hanno raccontato…..
4 Marzo 2022
Migliaia di tonnellate di rifiuti trattati con un’autorizzazione illegittima. Richiesto il processo per Antonio Albanese, 58 anni di Massafra (Taranto), legale rappresentante della Progetto Ambiente Bacino Lecce Tre (società del gruppo CISA spa di Massafra) co-editore della Gazzetta del Mezzogiorno. ALL’INTERNO LA FISSAZIONE D’UDIENZA PRELIMINARE DEL TRIBUNALE DI LECCE
3 Marzo 2022
L’uscita di un giornale, che dovrebbe essere garantita dall’art. 21 della nostra Costituzione non può essere soggetto a censure postume di un giudice, avendo un titolo legittimo (autorizzazione del tribunale) e sopratutto non può essere un giudice a decidere se un giornale è simile ad un altro ancor prima che esca. Quanto accaduto a Bari è a dir poco assurdo ed oltraggioso in quanto calpesta il dettato costituzionale.
20 Novembre 2021
I retroscena sulle prossime elezioni amministrative al Comune di Taranto. La decisione del Tribunale Fallimentare sull’ asta della GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO . Le indagini della procura di Bari e della Guardia di Finanza sulla presenza nella procedura di un noto “prenditore di denaro pubblico”, condannato plurimputato ed indagato, che ha sguinzagliato i propri ventriloqui a “libro paga”. Tutta la verità sui fatti documentata senza filtri o censure. Il processo al processo dalla parte della legalità per tutela dei cittadini ed un’informazione corretta, libera ed indipendente
8 Ottobre 2021
ESCLUSIVA: LA DECISIONE INTEGRALE DEL TRIBUNALE FALLIMENTARE DI BARI Il Tribunale fallimentare di Bari si lava le mani ed omologa la proposta di concordato della società Ecologica spa del gruppo Miccolis nella procedura fallimentare delle società Mediterranea, proprietaria della Gazzetta del Mezzogiorno, ed Edisud.
8 Ottobre 2021
Dalla relazione della Guardia di Finanza, si legge: “Nell’ambito del procedimento penale, ci veniva chiesto di acquisire ed analizzare le due proposte di concordato fallimentare avanzate dalla Ecologica e dalla Ledi per accertare la sussistenza di rapporti di controllo e collegamento societario tra la Ecologica e la Cisa e il suo presidente, Antonio Albanese. su 134 persone in cassa integrazione, al sit-in del sindacato dei giornalisti sotto il Tribunale di Bari hanno partecipato soltanto una trentina di persone ? Sfiducia nel sindacato ?
7 Ottobre 2021
AGGIORNAMENTO Un colpo di scena al Tribunale Fallimentare di Bari . Infatti, oltre oltre agli avvocati delle due società Ecologica e Ledi, è comparsa la Procura di Bari addirittura con il procuratore capo Roberto Rossi (fatto mai accaduto in passato) con i sostituti Lanfranco Marazia e Luisiana Di Vittorio che nel maggio 2020 avevano chiesto il fallimento della EDISUD società editrice della Gazzetta del Mezzogiorno .
4 Ottobre 2021
Il prossimo 27 settembre si discuterà il reclamo depositato dalla società ECOLOGICA, cioè prima che il comitato dei creditori della fallita MEDITERRANEA votasse, e quindi prima che la società del Gruppo Miccolis vincesse. Facile e scontato a questo punto prevedereche i contenziosi legali faranno slittare l’udienza di omologa che era prevista per il 4 ottobre. E quindi bisognerà attendere i tempi della giustizia per arrivare alla conclusione di questa vicenda.
18 Settembre 2021
La Corte d’ Appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto ha annullato la sentenza di 1° grado “considerato che il fatto risulta diverso da quello oggetto della originaria contestazione da parte del P.M. e del successivo accertamento in primo grado” e disposto “la trasmissione degli atti alla locale Procura della Repubblica per le determinazioni di competenza in relazione a quanto indicato in narrativa”. Sentenza annullata.
13 Settembre 2021
IL BARI CALCIO IN SERIE C, IL “CRACK” DELLA BANCA POPOLARE DI BARI, IL FALLIMENTO DELLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, LA FIERA DEL LEVANTE CHE NON SI FARA’, LA CESSIONE DELLA SAICAF ALLA SEGAFREDO. DOV’E’ FINITA LA BARI CHE “CONTA” ?
16 Agosto 2021
L’impianto «Ecolio 2» di Presicce – Acquarica avrebbe trattato oltre 12mila tonnellate provenienti dall’Eni di Viggiano e oltre 2.741 tonnellate di percolato provenienti dalla discarica Burgesi gestita dalla Progetto Ambiente (società del Gruppo CISA spa di Antonio Albanese recentemente condannato a 3 mesi di arresto per il caso Appia Energy. Tali rifiuti sarebbero stati ricevuti con codici Cer non pertinenti e attribuiti in modo arbitrario, per non rendere riconoscibile, secondo gli inquirenti, la loro effettiva origine e le sostanze pericolose presenti.
11 Luglio 2021
A tale processo si è giunti a seguito della segnalazione di cittadini sulla base di foto satellitari e della documentazione presente nei precedenti gradi di giudizio, che era stata evidenziata con un eco anche a livello nazionale nei servizi televisivi di “Striscia la Notizia” che aveva realizzato sulla vicenda numerosi servizi, affiancato dal nostro quotidiano, mentre la stampa locale taceva. ALL’INTERNO IL DISPOSITIVO DELLA SENTENZA
12 Maggio 2021
Con le dimissioni di Marinaro, Confindustria Taranto scivola in una crisi profonda di rappresentatività, sopratutto a seguito dell’attuale vicenda della crisi ILVA, da cui dipendono le sorti della stragrande maggioranza delle società dell’indotto in appalto, ma anche per la mancanza di un ricambio generazionale qualificante che di fatto non esiste dando un’occhiata ai bilanci delle società degli associati. LA LETTERA DI COMMIATO DI MARINARO
24 Marzo 2021

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