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Stranamente nessuno parla più dei progetti di rendere il porto di Taranto anche uno scalo turistico e non solo più industriale, considerato anche gli investimenti effettuati per realizzare il terminal passeggeri, che doveva essere pronto per il giugno 2017, ma anche quest’anno non è ancora finito ed operativo.

Mentre il “clan” barese-massafrese e qualche grembiulino… cercano di spostare su Bari la richiesta di ZES interregionale e gli interessi lucani (cioè il traffico generato dalla Fiat ora FCA) utilizzando il sindaco di Taranto come “cavallo di Troja”, Michele Emiliano dimentica che è vero che deve essere il Governo regionale ad esprimersi sulla Zes interregionale Taranto-Matera, ma è altrettanto vero che può farlo in via subordinata la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Le percentuali sono positive partendo dall’immobilismo totale del Porto di Taranto conseguente ai disastri causati dai propri ritardi funzionali e di completamento delle banchine e strutture, che hanno fatto perdere oltre 500 posti di lavoro all’economia locale.

Via libera alla negoziazione per l’assegnazione in concessione dell’infrastruttura con il consorzio di cui fanno parte lo Ionian Shipping Consortium, Taranto Iniziative Produttive e Tecnomec Engineering e Saga Italia, società controllata dal gruppo Bollorè

Livorno,conclusi dragaggi Darsena Toscana in 3 mesi. A Taranto le lungaggini e ritardi dell’ Autorità Portuale hanno fatto scappare tutti gli operatori dal Porto.

La risoluzione del contratto di lavoro per i 359 operatori portuali, diventerà definitiva il prossimo11 settembre , quando finirà il periodo di cassa integrazione per la cessata attività siglata un anno fa.

La società ha scelto di terminare l’attività, nonostante la mediazione del governo che aveva sollecitato un rilancio dello scalo. Adesso la concessione all’Autorità portuale

Cassa integrazione scaduta, Tct si fa carico della retribuzione . Questo il messaggio: “Dal 28 maggio dispensati da attività lavorativa”

Amici di Taranto, nulla nei prossimi anni sarà più come prima. Piaccia o meno tale fin troppo ovvia considerazione, è giunto il momento per un vero colpo di reni verso il futuro che dovrà essere produttivo, solidale ed ecosostenibile. Taranto ha bisogno del governo, ma anche il governo ha bisogno che Taranto si rimetta in moto con le proprie gambe

“Scippo” barese al Porto di Taranto. La Evergreen apre la linea Bari-Pireo. E la politica tace…..

Si è svolto questo pomeriggio a Roma l’incontro tecnico tra sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e le istituzioni e rappresentanze sociali e sincacali di Taranto per discutere del Porto e risolvere la vertenza Tct,

Le compagnie TCT ed Evergreen verso il disimpegno a causa del mancato adeguamento della banchina