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5 Novembre 2024 03:27

Matteo Di Giorgio

C’è una grande asimmetria, perché i sindaci accusati vengono arrestati e devono dimettersi, mentre i pm pure dopo le condanne restano al loro posto. I casi di malagiustizia sono tanti. Speriamo che il governo e il presidente Mattarella, che è anche presidente del Csm, possano accendere l’attenzione e intervenire.
24 Aprile 2023
Su tutto quello che di illegale hanno fatto questi magistrati “ostili” (Pietro Argentino, Giovanna Cannarile e Rosalba Lopalco) non solo al sottoscritto, ma anche alla corretta  applicazione della Legge,  se ne stanno occupando da un anno i magistrati della Procura di Potenza e presto anche quelli del Consiglio Superiore della Magistratura. Ai magistrati tarantini da me denunciati, nei prossimi giorni si aggiungeranno altre due toghe in servizio nel palazzo di Giustizia di Taranto.
19 Marzo 2018
Le motivazioni della sentenza che ha mandato in carcere l’ex-magistrato della Procura di Taranto Matteo Di Giorgio. Processo che ha visto confermare nei tre gradi di giudizio  la struttura accusatoria della Procura di Potenza. Nella sentenza di primo grado, ed in appello le pene erano diminuite soltanto per la sopraggiunta prescrizione di alcuni dei reati commessi.
19 Ottobre 2017
La nomina di Maurizio Carbone a procuratore aggiunto di Taranto, per la quale ha ricevuto 18 voti, cioè quello tutti i presenti al plenum del CSM di ieri presieduto dal vicepresidente Giovanni Legnini, da quanto abbiamo appurato, parlando con alcuni magistrati del CSM, è strettamente collegata a quella del suo predecessore Pietro Argentino, nominato nei mesi Procuratore Capo di Potenza
21 Settembre 2017
L’ex senatore Rocco Loreto e primo cittadino di Castellaneta (TA) venne arrestato dal pm Henry John Woodcock finendo in carcere ed ai domiciliari (da innocente) accusato di aver calunniato il pm Di Giorgio che è stato condannato in primo e secondo grado. Loreto, ha rinunciato alla prescrizione ed è stato ASSOLTO CON FORMULA PIENA
28 Maggio 2017
Confermata dalla Corte di Appello nella sostanza la sentenza di 1° grado nei confronti del magistrato che strumentalizzando i poteri di magistrato, per contrastare gli avversari politici aveva partecipato direttamente e indirettamente alla vita amministrativa del comune di Castellaneta . 12 anni e mezzo di carcere (in 1° grado erano 15)
1 Ottobre 2016

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