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22 Novembre 2024 02:45

Pietro Dotti

La vicenda trae origine dalle primarie del Pd nel 2017. L’imprenditore Giacomo Mescia viene chiamato in causa per un versamento di circa 24 mila euro alla Eggers, la società torinese che curava la campagna elettorale del governatore pugliese nelle primarie del Pd. Qualcosa sul giudice del processo che nessun giornale ha mai raccontato….
1 Aprile 2023
L’ipotesi di reato per cui la Procura di Torino ha chiesto il decreto di citazione a giudizio, è di finanziamento illecito per le modalità con cui sarebbe stata retribuita la società piemontese Eggers a cui Michele Emiliano si era rivolto per la comunicazione della propria candidatura alle primarie nazionali del PD nel 2017..
11 Dicembre 2021
Sulla base di quanto era previsto nel bando di gara, adesso la Ledi, società del gruppo Ladisa ha tre giorni per riprendere le pubblicazioni della Gazzetta del Mezzogiorno , che da domani dovranno essere sospese, e 15 giorni per firmare il contratto. Vengono a galla però delle strane coincidenze fra Ladisa ed Emiliano. Un’investimento quello del gruppo barese per avere “stampa amica” ?
19 Novembre 2020
L’inchiesta relativo ad un pagamento non effettuato da Michele Emiliano e pagato da terzi, alla società di comunicazione Eggers di Torino che curò la su campagna elettorale per le primarie a segretario nazionale del Pd del 2017 contrapposto a Matteo Renzi ed Andrea Orlando. Fra gli indagati anche il suo capo di gabinetto in Regione, Claudio Stefanazzi, e gli imprenditori Pietro Dotti, Vito Ladisa e Giacomo Mescia,
30 Luglio 2020
Nel fascicolo a carico del governatore e del suo capo di gabinetto sbuca il maxi finanziamento al colosso barese della ristorazione che avrebbe pagato la campagna elettorale di Emiliano per le primarie del PD. 5 anni dopo la Ladisa ci ha mandato una lettera di precisazione, che pubblichiamo
13 Giugno 2019
La Procura ha chiesto al Gip di Bari una proroga di sei mesi Al vaglio le mail e i Whatsapp del governatore. Gli inquirenti cercano riscontri alle loro ipotesi investigative accusatorie, spulciando fra gli appunti, le agende, le conversazioni telefoniche e le mail acquisite, potendo contare ancora su sei mesi grazie alla proroga notificata agli indagati, concessa su richiesta della procura dal Gip dr.ssa Cafagna del Tribunale di Bari,
12 Aprile 2019

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