MENU
22 Dicembre 2024 12:48

pm Giovanni Gallone

La sentenza emessa dal giudice Cinzia Vergine ha accolto integralmente l’impianto accusatorio. Oltre all’ex magistrato, condannati con rito abbreviato anche l’altro pm Luigi Scimè, il re degli outlet Luigi D’agostino (ex socio di Tiziano Renzi), gli avvocati Sfrecola e Ragno. Nell’inchiesta è coinvolto anche l’ex gip di Trani Michele Nardi che optato per il rito ordinario, unitamente all’avvocato Simona Cuomo, Gianluigi Patruno, e Savino Zagaria, ex cognato di Antonio Savasta
9 Luglio 2020
L’ ex gip di Trani Michele Nardi successivamente pm a Roma, attraverso il suo difensore ha richiesto al Tribunale di Lecce di poter ascoltare 104 testimoni tra cui compaiono numerosi nomi eccellenti a partire dal premier Giuseppe Conte ma anche oltre numerosi magistrati, Luca Lotti, Luca Palamara e Cosimo Ferri,  i protagonisti dello scandalo sulle nomine del Csm,  per finire con i parenti dei suoi principali accusatori.
13 Novembre 2019
Mandati a processo i tre magistrati Nardi, Scimè e Savasta, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari e falso coinvolti nella maxi inchiesta sui processi nel palazzo di giustizia di Trani. Conclusasi questa prima parte dell’inchiesta, i magistrati della Procura di Lecce sono già al lavoro  per un secondo filone delle indagini, scaturito dalle alle deposizioni e denunce di altre presunte vittime della “cupola” dei magistrati di Trani,
17 Settembre 2019
Sono state presentate 14 richieste di costituzioni di parte civile, tra le quali compare anche  la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Il Ministero della Giustizia, l’Ordine degli avvocati di Trani, gli imprenditori coratini Paolo Tarantini e Flavio D’Introno colui che ha dato il via con le sue dichiarazioni all’inchiesta giudiziaria condotta dalla procura di Lecce
12 Settembre 2019
L’ inchiesta si basa su oltre 35mila pagine di atti acquisiti dei Carabinieri ed oltre 100 ore di interrogatori svoltisi in contraddittorio davanti al Gip Giovanni Gallo, che sono servite a riscontrare il racconto delle tangenti di 2milioni di euro elargiti a Nardi, Savasta e Scimè dall’imprenditore D’Introno. Nella richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Lecce sono contestati anche, a vario titolo, i reati di falso, occultamento di atti, calunnia, minacce, truffa, estorsione e induzione a non rendere dichiarazioni. Le indagini sulla giustizia “truccata” a Trani non sono però concluse.
24 Agosto 2019

Cerca nel sito