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30 Ottobre 2024 19:04

Riva

Per i sindacati “L’azienda ha contestato ai lavoratori l’invito, citando testualmente il post condiviso sui social, a guardare la mini serie `Svegliati Amore mio´ sostenendo che gli stessi avrebbero utilizzato espressioni gravemente lesive dell’immagine e della reputazione aziendale. Come se l’immagine e la reputazione aziendale non fossero già fortemente compromessi da una cattiva gestione aziendale che ha generato fratture insanabili con la città, con i lavoratori di ArcelorMittal e del mondo dell’appalto”
3 Aprile 2021
Il 25 luglio 2012 la Procura di Taranto mise sotto sequestro l’area a caldo. Per lo stabilimento non c’è nessuna certezza sul futuro. Conte aveva annunciato la chiusura del dossier a giorni, ma è tutto congelato, se ne parla solo dopo le Regionali. Il ragionamento prescinde dal nome del futuro governatore, bensì affonda le sue radici nei partiti che sostengono la corsa dei candidati.
26 Luglio 2020
La vicenda è nota. Il 4 dicembre prossimo ArcelorMittal lascerà Taranto. La multinazionale siderurgica franco-indiana non intende più gestire il centro siderurgico pugliese, il più grande d’Europa. Dopo avere presentato al tribunale di Milano l’atto di citazione per recedere dal contratto, la società ha avviato le procedure di spegnimento dei tre altiforni. La procura di Milano ha aperto un’inchiesta. I commissari straordinari di Ilva, dopo avere impugnato la citazione, oggi hanno consegnato alla procura di Taranto un esposto-denuncia segnalando “fatti e comportamenti, inerenti al rapporto contrattuale con Arcelor Mittal, lesivi dell’economia nazionale”. Le due procure, Milano e Taranto, verificheranno se sussistano reati penali nel comportamento della ArcelorMittal. Intanto la società, riporta il Corriere della Sera, sta acquistando il gruppo siderurgico indiano Essar Steel. Investimento: 6,15 miliardi di euro. Via da Taranto, la società punta all’India. Questa il riassunto degli avvenimenti degli ultimi giorni. La storia, invece, parte da lontano.
16 Novembre 2019
La Viias è una richiesta storica di Legambiente in merito alla quale i ministri “grillini” presenti a Taranto nell’ultima riunione del Cis hanno promesso l’adozione in tempi brevi tempo attraverso un decreto interministeriale che dovrebbe introdurre in maniera preventiva la valutazione del danno sanitario . La posizione di Legambiente è incalzante: “A tutt’oggi non c’è traccia di questo provvedimento annunciato”
9 Maggio 2019
Lo stabilimento toscano rientra nelle cessioni pianificate dalla multinazionale franco-indiana per l’acquisto dell’ Ilva, sul quale l’ Unione Europea si pronuncerà entro il 23 maggio
13 Aprile 2018
L’azienda all’incontro odierno convocato al Ministero dello sviluppo economico ha confermato gli impegni occupazionali assunti . Prossimo tavolo il 9 novembre
31 Ottobre 2017
A questo importo verrà aggiunto un ulteriore miliardo di euro per bonificare le aree esterne agli impianti
12 Luglio 2017
“Chi è ostile al preridotto, è ostile perché non lo sa utilizzare e non lo sa implementare nelle acciaierie. Noi siamo il primo gruppo siderurgico indiano per volumi e redditività. Produciamo 18 milioni di tonnellate all’anno, 4 dei quali con la tecnologia del preridotto. E lo facciamo in un Paese, l’India, dove il gas costa di più e dove ci sono meno pipeline con cui approvvigionarsi rispetto all’Italia”
18 Febbraio 2017
Il provvedimento necessario dopo il blocco del tribunale svizzero al trasferimento dei fondi sequestrati ai RIVA . Il sottosegretario De Vincenti:”Entro il 30 giugno 2016 ci sarà il trasferimento complessivo delle quote”
5 Dicembre 2015
“La situazione dell’ ILVA è delicata Questa situazione ha aggiunto un elemento di indubbia preoccupazione ma pensiamo ci sia un impegno unitario delle istituzioni, dal governo alle autorità locali, da Taranto a Genova. Abbiamo passato momenti difficili, troveremo una soluzione per passare anche questo”
27 Novembre 2015
Quindi per Landini è giusto non fermare la produzione nello stabilimento siderurgico, seguendo l’esempio degli altri siderurgici: “L’obiettivo e la ragione con cui pensiamo sindacalmente di muoverci, insisto – ha detto Landini – nel rispetto delle leggi, della Costituzione e del lavoro di ognuno, è di far produrre anche a Taranto come nel resto delle tante acciaierie nel mondo un acciaio che sia rispettoso dell’ambiente e della vita delle persone”
16 Luglio 2015
Il meglio & il peggio della settimana in edicola, radio, tv e dal web
12 Novembre 2014

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