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22 Luglio 2024 13:41
22 Luglio 2024 13:41

Tamara Pisnoli condannata a sette anni per tentata estorsione e rapina. I suoi trascorsi sempre border line con la giustizia

"L'indole vendicativa della Pisnoli e l'abitudine a farsi giustizia da sé, ricorrendo alla violenza - si legge nell'ordinanza del Gip del Tribunale di Roma dr.ssa Giuseppina Guglielmi - sono icasticamente dimostrate dalle vicende relative ad Antonello Ieffi e Manuel Milano ( fratello di un ex compagno della donna)" Tamara Pisnoli avrebbe attivato secondo l'accusa "tutti i circuiti criminali di cui disponeva", a cominciare da alcuni componenti della famiglia Casamonica, per "punire" i suoi creditori

Tamara Pisnoli, 39 anni, attualmente sposata con Stefano Mezzaroma, rampollo della nota famiglia di costruttori romani, ex ballerina del programma tv “Sarabanda”, è nota per essere stata l’ ex moglie della calciatore della Roma Daniele De Rossi, con al passato due relazioni ad alto rischio cioè Peppe Casamonica, dell’omonimo clan di sinti, e Fabrizio Corona, è stata condannata a 7 anni e due mesi di reclusione, per aver preteso con la forza dall’imprenditore  Antonello Ieffi, a sua volta ex compagno di Manuela Arcuri, un bonifico di 150mila euro (dopo avergliene dati circa la metà, cioè 84mila) . Questa la pena che è stata stabilita dai giudici della quarta sezione del tribunale di Roma a carico della 39enne.

Analoga sentenza anche per Francesco Camilletti e Francesco Milano, che secondo l’ipotesi accusatoria avrebbero costretto Ieffi a recarsi presso l’abitazione della Pisnoli, per convincerlo a versare la somma richiesta, dove al rifiuto l’imprenditore sarebbe stato picchiato . Per tutti le accuse erano tentata estorsione e rapina aggravata.  Tamara Pisnoli , dal canto suo, nega con veemenza. “Io volevo solo trattare, discutere, trovare un accordo ma quei due gli si sono avventati addosso e lo hanno picchiato, ero terrorizzata, volevo chiamare la polizia“. Parole che lasciano il tempo che trovano . “Quei due” sono gli spaccagambe che hanno condiviso con lei la condanna: Francesco Milano, fratello di Manuel che all’epoca dei fatti era il compagno della Pisnoli, e Francesco Camilletti.

Tamara Pisnoli

Un’ inchiesta partita nel 2013 dopo la denuncia della vittima. E un’approfondita indagine eseguita dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Roma. I militari hanno ricostruito l’intero quadro accusatorio a carico dei tre imputati. Secondo quanto è stato ricostruito in aula, la ex di De Rossi, figlia di Massimo Pisnoli , noto pregiudicato romano, rimasto ucciso nell’agosto del 2008 per motivi legati a una rapina, appena concluso all’epoca dei fatti, un affare con Ieffi, versandogli 84mila euro come acconto per l’acquisto di una licenza per un impianto fotovoltaico dalla società E-Building Real Estate dell’imprenditore. Affare dal quale però la Pisnoli avrebbe deciso di uscirne pretendendo la restituzione della somma quasi raddoppiata.

Massimo Pisnoli e sua figlia Tamara il giorno delle nozze con De Rossi

Al rifiuto di Antonello Ieffi a versarle quasi il doppio di quanto investito sarebbe scattata la trappola avvenuta il 17 luglio del 2013. Tamata Pisnoli avrebbero chiesto un appuntamento allo Ieffi per parlare dell’affare bar Sic, in Viale Città d’Europa all’ Eur . Una volta arrivato all’appuntamento, lo avrebbero poi portato nel maxi appartamento di Pisnoli all’Eur dove sarebbe avvenuta l’aggressione. Davanti alle reticenze dell’uomo, la Pisnoli gli avrebbe urlato (secondo le testimonianze): “Sai quanto ce metto a fa ammazza’ `na persona? Basta che metto 10 mila euro in mano a un albanese. Non ce metto niente!!!“. Ieffi però non aveva ceduto alle minacce , ed allora Francesco Camilletti e Francesco Milano, sono passati alle minacce fisiche iniziando a picchiarlo, fino a ferirlo con un coltello. L’ostinazione dell’imprenditore avrebbe costretto il gruppo a portarlo prima in un altro luogo e poi ad abbandonarlo per strada credendolo morto. Una volta libero, è stato Ieffi a denunciare l’a vicenda’ accaduto ai Carabinieri. 

Giusto per capire chi era Tamara Pisnoli bisogna ricordare che quando suo padre Massimo Pisnoli, papà di Tamara, venne assassinato con una fucilata alle spalle da due banditi con cui aveva messo a segno una rapina e che lo accusavano di non aver condiviso il bottino, al processo ai due assassini, Tamara aggredì un testimone con la classica capocciata spaccanaso, in perfetto “stile Casamonica”.

“L’indole vendicativa della Pisnoli e l’abitudine a farsi giustizia da sé, ricorrendo alla violenza – si legge nell’ordinanza del Gip del Tribunale di Roma dr.ssa Giuseppina Guglielmi sono icasticamente dimostrate dalle vicende relative ad Antonello Ieffi e Manuel Milano ( fratello di un ex compagno della donna, ndr)” Tamara Pisnoli avrebbe attivato secondo l’accusa “tutti i circuiti criminali di cui disponeva“, a cominciare da alcuni componenti della famiglia Casamonica, per “punire” i suoi creditori. È quanto era emerso nell’inchiesta della Procura di Roma che aveva portato agli arresti domiciliari nel novembre del 2014 l’ex moglie di Daniele De Rossi.

Lei, che tra gli ex annovera anche Giuseppe Casamonica, non la fa passare liscia a nessuno. Tantomeno agli amanti. Motivo per cui il compagno di turno all’epoca dei fatti, Manuel Milano, anche lui finito agli arresti, ha capito che era tempo di tagliare la corda e in fretta se voleva scamparla. Aveva osato piantare l’avvenente Tamara per un’altra. Ma non solo: si era portato via un anello da 70mila euro che le aveva regalato. Un gesto non da gentiluomo, tanto più se l’anello in questione – peraltro mai pagato del tutto – veniva regalato da Manuel alla nuova fidanzata.

Infatti l’11 agosto del 2013, Manuel Milano spiega, venendo intercettato che la sua ex compagna Tamara Pisnoli gli avrebbe messo contro, oltre che Manuel Severa, anche alcuni componenti del clan Casamonica (in seguito condannato per associazione mafiosa): “Ha chiamato tutto il mondo che mi girava, mamma, da Mirko il concessionario a Peppe Casamonica, a Roberto Casamonica, “il matto”. Tutti contro di me li voleva mette.. tutti… tutti. E non ci è riuscita, diciamo con nessuno, perché poi alla fine con tutti coloro i quali ha nominati, ho sempre comportato come una persona corretta, precisa“.

Antonello Ieffi

È altresì vero però anche lo stesso Antonello Ieffi avrebbe potuto contare su appoggi negli ambienti della malavita romana. Il suo braccio destro Yuri Agostinis, subito dopo l’aggressione, gli propone di reagire con le stesse dinamiche: “Senti un attimo, quella pratica tua con… gli uomini che erano li al 20% al mese… se vuoi risolverla, ti presento uno che te la risolve in tre secondi”. Ma Ieffi, che sa di essere intercettato, smorza i toni: “Guarda, sinceramente la persona migliore che me la può risolvere è… i carabinieri a cui ho fatto denuncia, che mi ascoltano… che questo telefono, come tutti i miei telefoni sto sotto controllo“. Agostinis ribadisce: “Se ti serve una mano, siam qua (…) Qua è questione che ti devono fa un’estorsione e sti zinagari di m…”.

Il Gip nella sua ordinanza spiega cheLo scenario che fa da sfondo a questa vicenda è sicuramente quello di una commistione di rapporti tra la persona offesa e gli indagati, in un contesto in cui il confine tra la ricchezza lecita e quella illecita è molto labile. Al cento di questo scenario, si colloca Tamara Pisnoli, una donna ambita per la sua ricchezza e che ama circondarsi di persone appartenenti ad ambienti criminali, salvo poi sorprendersi per essere sfruttata dai suoi amici “consiglieri” e dai suoi amanti, ricorrendo, per vendicarsi degli approfittamenti subiti, sempre connessi alle sue considerevoli disponibilità economiche, alla solidarietà di esponenti dei vari gruppi criminali del cui appoggio gode”.

Ieffi offre al quotidiano Il MESSAGGERO la sua versione dei fatti. “Tamara Pisnoli non era solo bella e simpatica. Era anche molto intelligente e sveglia. Avevo capito che aveva fiuto per gli affari ecco perché non mi sono sorpreso quando ha chiesto di entrare in quello del fotovaltaico di cui mi occupavo in quel momento” Solo in un’occasione ha mostrato la sua indole. La situazione è precipitata in poche settimane. Tamara che era fidanzata con un mio amico si è lasciata con lui, e poco dopo mi ha chiesto di uscire dall’affare. Ci siamo incontrati in un bar e lei si è presentata con il fratello dell’ex fidanzato, e con Francesco Camilletti. I toni si sono fatti subito accesi e la richiesta non era solo per il bonifico della Pisnoli, ma di 200 mila euro. Mi sono alzato e ho detto che per i soldi, dovevamo procedere tramite gli avvocati“.

Antonello Ieffi racconta che gli venne chiesto un secondo appuntamento. al quale invece della Pisnoli si sono presentate due guardie del corpo, che conoscevo bene perché erano nell’entourage dei fratelli Milano. “Mi hanno costretto a seguirli e così sono finito in casa di Tamara, nel suo attico all’Eur. Una volta dentro ,la casa lei era seduta e non appena sono entrato nella stanza ha dato l’ordine come un boss “questo non vuole pagare, pensateci voi”. Erano in sei e a turno mi hanno riempito di calci e pugni. Ho visto che si alzava, aveva uno sguardo gelido” ed aggiunge “ho supplicato Tamara. Le continuavo a chiedere di farli smettere, e lei , con un tono distaccato e freddo ha dato l’ultimo ordine: “fategli pulire il sangue, portatelo a fare il bonifico e poi ammazzatelo

Ieffi spiega come si è salvato: “Continuavo a perdere sangue, con i due che mi hanno trascinato in macchina mi sono finto morto. Mi hanno lasciato a terra, su un marciapiede da dove ho chiesto aiuto. Poco dopo ho scoperto anche del passato criminale della famiglia di Tamara e del padre ucciso per un regolamento di conti“. E racconta di essersi trasferito a svolgere le sue attività a Milano. “Ho pagato un conto salatissimo, avevo perso tutto soprattutto in termini di immagine ma la sentenza che la condanna, mi ha reso giustizia”.

Va tenuto presente che Antonello Ieffi non è un “santo”. L’imprenditore di Cervaro (Frosinone) era stato arrestato ad aprile 2020 dalla Guardia di Finanza di Roma con l’accusa di aver truffato lo Stato attraverso la mancata consegna di un ingente quantitativo di mascherine anti-covid, venendo assolto dal tribunale di Roma dall’accusa di “inadempimento di contratto”‘ e condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione per il reato di “turbativa d’asta”. Condanna revocata nel 2022 dai giudici della VI sezione penale della Corte di Cassazione che hanno annullato la sentenza di appello senza rinvio “perché il fatto non sussiste” . Nell’ordinanza di custodia cautelare il giudice per le indagini preliminari Valerio Savio aveva definito, invece, quell’affare “una puntata d’azzardo giocata sulla salute pubblica”.

La Pisnoli nel frattempo si era fidanzata con Arnaud Mimran, anch’ egli con un passato carcerario, venendo arrestato nel giugno 2015 quando stava con la Pisnoli, accusato di aver organizzato, insieme al sei volte campione del mondo di boxe Farid Khider e ad altre quattro persone, il sequestro di un finanziere di Ginevra, di origini turche. Per la sua liberazione, sarebbe stato pagato un riscatto di due milioni di euro.

A gennaio 2105 Arnaud Mimran era già finito in manette, all’epoca era stato accusato di frode ai danni dello stato francese, e gli inquirenti transalpini avevano ipotizzato anche un suo coinvolgimento in tre omicidi. A maggio poi, la sua scarcerazione, e l’uscita sui settimanali di gossip delle nuove foto con la compagna Tamara Pisnoli,

Arnaud Mimran stava già scontando una condanna a 8 anni per frode quando è arrivata un’altra comunicazione dai giudici: il giocatore di poker high-stakes, definito anche businessman e play boy ha ricevuto un’altra sentenza per altri 13 anni di carcere per rapimento. Il tutto è comunque partito dalla “La truffa del secolo”, una frode commessa nel 2008 e nel 2009 che è costata all’Emissions Trading Scheme dell’Unione Europea (UE) ben € 300 milioni ($ 345 milioni). Nel gennaio 2015, i conti bancari di Mimran erano stati congelati a causa della frode fiscale all’UE sulle emissioni. Fu in quel momento che organizzò un incontro con Yomi Rodrig, un finanziere svizzero, a Parigi. Una banda, guidata da un uomo di nome Sabir “Titax” Titouh, aveva costretto Rodrig a salire su un’auto e forzandolo a comprare milioni di azioni di una società di comodo, la Cassidy Ventures Inc., che era controllata da Mimran.

L’accordo che Rodrig avrebbe dovuto fare sembrava strano al rappresentante di Goldman Sachs contattato per prendere accordi. Quando hanno chiamato Rodrig comunicando il rifiuto all’accordo, i rapitori hanno costretto Rodrig ad acquistare azioni tramite un broker più piccolo. In una strana svolta, il giorno seguente, Titouh è stato ucciso davanti a casa sua. Dopo la morte del loro “capo”, la banda aveva lasciato andare Rodrig, dicendogli che era stato fortunato a non essere stato ucciso.

Durante i suoi sei giorni di prigionia, Rodrig è stato costretto a comprare 2,6 milioni di dollari in azioni della società, anche se i rapitori pretendevano acquistasse molto di più. Alla fine è stato lasciato andare e non ha perso tempo a contattare le autorità. Tre persone sono state condannate da 4 a 8 anni di carcere per aver partecipato al “blitz” del suo sequestro. Arnaud Mimran, da parte sua, dichiarò alla corte di aver discusso con Titouh di come attrarre investitori; tuttavia, ha dichiarato di non essere a conoscenza del rapimento.

Il giorno dopo che Titouh era stato ucciso, Mimran vennearrestato per frode fiscale sul credito di carbonio. Il suo gruppo ha sfruttato una scappatoia nel sistema fiscale tra vari stati dell’UE che ha evitato di pagare l’imposta sul valore aggiunto (IVA) sul commercio internazionale. Le autorità francesi hanno dichiarato che il governo aveva perso 1,6 miliardi di euro (1,9 miliardi di dollari) a causa di questa truffa. Si stima che altri Stati membri dell’UE abbiano perso un totale da 5 a 10 miliardi di euro (da 6 a 12 miliardi di dollari).

Nel 2006, Arnaud Mimran si piazzò 13° all’EPT Monte Carlo, ma il poker non gli dava autonomia e probabilmente il suo sistema di vita l’ha portato a ordire queste truffe. Secondo le conclusioni del tribunale, al momento del suo arresto aveva un debito di oltre 6 milioni di dollari al Casinò Wynn di Las Vegas. I pubblici ministeri incolpano anche Mimran per la morte nel 2010 del truffatore francese israeliano Sami Souied, suo socio in affari . Mimran è anche legato all’omicidio di suo suocero Claud Dray, un mercante d’arte e albergatore miliardario di 76 anni ucciso a colpi di arma da fuoco nel 2011. Secondo l’AFP, Mimran avrebbe tentato di suicidarsi nella sua cella dopo la sua condanna venendo ricoverato in ospedale .

Stefano Mezzaroma e Tamara Pisnoli

Questo il passato degli uomini di Tamara Pisnoli, che oggi recita la parte della “signora” romana dopo aver sposato Stefano Mezzaroma con una cerimonia superkitsh. Ma alla fine i trascorsi anche dei suoi uomini vengono fuori, e si capiscono anche i suoi metodi e comportamenti di vita. “Sono sorpresa, è una storia che risale a 10 anni fa cominciata con una truffa nei miei confronti a causa di frequentazioni sbagliate scomparse da anni nella mia vita, spero verrà accertata la mia buona fede“, ha invece commentato, tramite i suoi legali, la stessa Pisnoli. Qualcuno le crederà mai ?

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