All’esito dell’udienza preliminare in cui erano imputati in otto per i reati contestati a vario titolo di corruzione, peculato, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falso e turbata libertà degli incanti, il giudice del Tribunale di Bari ha mandato a processo sette ex-indagati ora imputati e un patteggiamento. Tutto ciò inerente al presunto giro di tangenti e appalti pilotati su alcuni lavori collegati all’emergenza Covid del 2020, tra i quali la realizzazione dell’ospedale covid alla Fiera del Levante il cui costo finale è aumentato dai 9,5 milioni previsti e stanziati, ad oltre 21 milioni.

A processo che inizierà il prossimo 3 giugno compariranno in veste di imputati Mario Lerario ex dirigente della Protezione civile regionale tutt’ora ai domiciliari, difeso dall’avvocato Michele Laforgia, questo è il terzo processo collegato agli appalti dell’emergenza Covid, la cui prima sentenza di condanna nel frattempo è diventata irrevocabile. Imputati a processo anche Antonio Mercurio ex funzionario della Regione Puglia (difeso dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto) e gli imprenditori Vito De Mitri 77 anni, di Lecce, Francesco Girardi 38 anni, di Acquaviva (difeso dall’avvocato Gioacchino Ghiro), Vito Vincenzo Leo 69 anni, di Acquaviva, Alessandro Goffredo Nuzzo 72 anni, di Santa Cesarea Terme (difeso dal prof. Filippo Bottalico e dall’avvocato Luca Calcagnile), Domenico Tancredi 42 anni, di Altamura (difeso dal prof. Vito Mormando e dall’avvocato Mario Malcangi).

E’ stato ratificato invece il patteggiamento a nove mesi, con pena sospesa, per l’imprenditore Sigismondo Zema (difeso dall’avvocato Nicola Quaranta), a cui erano contestati i reati di turbativa e falso. Il processo inizierà il 3 giugno, nel quale la Regione Puglia si è costituita parte civile.