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22 Luglio 2024 14:06
22 Luglio 2024 14:06

Tangenti, le prime confessioni dell’ex dirigente della Protezione civile pugliese Mario Lerario arrestato dalla Finanza

L’ormai ex dirigente della Protezione civile pugliese ha verbalizzato di avere incontrato l’imprenditore per lo scambio degli auguri di Natale nella Fiera del Levante, dove è allestito l’ospedale per l’emergenza Covid, ammettendo che l’imprenditore gli aveva consegnato un cesto augurale natalizio infilando però una busta nel cassetto del cruscotto dell’auto

di REDAZIONE CRONACHE

L’ex dirigente della Protezione civile pugliese Mario Lerario, in carcere dal 23 dicembre dopo essere stato arrestato in flagranza di reato, è stato sottoposto alla presenza dei magistrati inquirenti, il procuratore capo Roberto Rossi ed il procuratore aggiunto Alessio Coccioli) all’ di convalida durante la quale ha ammesso di aver intascato una busta con denaro dall’ imprenditore Luca Ciro Giovanni Leccese, negando però pregressi accordi corruttivi. L’indagato, videocollegato dal carcere di Bari assistito dall’avvocato Michele Laforgia. , ha deciso di rispondere alle domande della Gip Anna Perrelli ammettendo di aver accettato una busta con 10mila euro scovata dalle Fiamme Gialle nel cruscotto della sua autovettura.

I finanzieri dopo averlo intercettato nella sua auto all’interno della quale aveva da mesi microspie, hanno fermato Lerario che aveva con sé la busta chiusa. L’imprenditore Luca Ciro Giovanni Leccese titolare di una società che nello scorso mese di luglio ha vinto un appalto con la Protezione civile pugliese relativo al campo di Borgo Mezzanone a Foggia, ha consegnato la presunta tangente a Lerario, già interrogato in qualità di indagato, avrebbe ammesso anch’egli l’evidenza dei fatti. Leccese è invece ai domiciliari insieme all’altro imprenditore Donato Mottola quello che metteva i soldi dentro un pezzo di carne donata al dirigente regionale (da cui ha preso il nome di «manzetta»)

L’ex dirigente della Protezione civile pugliese ha verbalizzato di avere incontrato l’imprenditore per lo scambio degli auguri di Natale nella Fiera del Levante, dove è allestito l’ospedale per l’emergenza Covid, ammettendo che l’imprenditore gli aveva consegnato un cesto augurale natalizio infilando però una busta nel cassetto del cruscotto dell’auto; Lerario ha detto poi di essersene andato e di essere quindi stato fermato dopo una ventina di minuti dalla Guardia di Finanza proprio mentre stava per raggiungere il palazzo della Regione.

Lerario ha ammesso di aver ipotizzato che nella busta ci potessero essere dei soldi pur senza aprirla, e di non averla restituita, sostenendo che con l’imprenditore non c’era alcun accordo e non c’è mai stato uno scambio di favori. Una teoria un pò debole che infatti non è stata ritenuta credibile dagli inquirenti.

La difesa di Lerario al termine dell’interrogatorio di garanzia ha chiesto la scarcerazione, mentre il procuratore Rossi e l’aggiunto Coccioli, hanno insistito per la custodia in carcere, o in subordine, che venga concessa la misura cautelare più attenuata degli arresti domiciliari La gip Perrelli si è riservata ed ora si attende la decisione.

Il gruppo regionale di Fratelli d’Italia con una nota commenta: “Dopo le ultime vicende giudiziarie che hanno travolto e stravolto i vertici della Sanità e della Protezione civile, siamo ancor più rammaricati per l’occasione mancata: l’istituzione di una Commissione speciale d’inchiesta sulla Gestione dell’emergenza Covid in Puglia. Una richiesta presentata dal gruppo di Fratelli d’Italia e che la maggioranza di rosso-gialla bocciato senza esitazione e tentennamenti! Con argomentazioni risibili, come l’inutilità di una Commissione ad hoc alla luce delle prerogative dei consiglieri, dimenticando che da oltre un anno ci viene negata la possibilità di accedere a qualsiasi atto relativo all’acquisto di Dispositivi Individuali di Protezione dalla Cina, alla fabbrica di mascherine o all’ospedale Covid alla Fiera del Levante, per fare qualche esempio concreto del fiume di risorse pubbliche impegnato” evidenziando che “Conoscere e approfondire la natura dei processi decisionali e le logiche che hanno portato a determinate scelte, da noi sempre contestate – in comunicati e conferenze stampa abbiamo con cifre e dati alla mano dimostrato che non solo erano antieconomiche, ma inutili -, la Commissione avrebbe potuto portare anche a correzioni di rotta, con sostanziosi risparmi per la collettività, dato che l’emergenza pandemica è ben lontana dall’essere finita“.

Gli investigatori dichiarano però che l’arresto di Lerario non è collegato con l’inchiesta sull’ospedale Covid allestito nella Fiera del Levante di Bari in cui sono indagati, oltre all’ex capo della Protezione civile regionale, altri sette imprenditori. Le indagini, condotte dalla guardia di finanza, si protraggono da diversi mesi e Lerario era sottoposto a intercettazioni ambientali, proprio nel contesto di queste indagini. Le perquisizioni da parte delle guardia di finanza sono state eseguite a carico di Leccese poi finito ai domiciliari, Donato Mottola di Noci – anch’egli ai domiciliari con l’accusa di corruzione -, Francesco Girardi di Acquaviva delle Fonti, Antonio Illuzzi di Giovinazzo, Domenico Tancredi di Altamura e Sigismondo Zema di Bari. Tutti sono accusati a vario titolo e per episodi diversi di corruzione, turbativa d’asta, falso.

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