ROMA – A seguito dell’acquisizione dell’ ex- Ilva all’interno della neo-costituita filiale italiana di Arcelor Mittal, l’indice infortunistico del gruppo che aveva raggiunto lo scorso anno il proprio record storico a 0,67, adesso è praticamente raddoppiato, arrivando a quota 1,19 nella prima parte dell’anno in corso.
La frequenza degli infortuni definita con l’acronimo Ltifr ( Lost Time injury frequency rate) indice che misura il numero di incidenti occorsi in un luogo di lavoro per ogni milione di ore lavorate. L’indice degli stabilimenti ex-Ilva, secondo i dati elaborati da Arcelor Mittal, pari a 12:35 equivale che per ogni milione di ore di lavoro degli stabilimenti di Taranto, Cornigliano e Novi Ligure, si registrano più di 12 infortuni.
Nella sua lettera agli azionisti Lakshmi Mittal spiega che “abbiamo migliorato l’indice di Arcelor Mittal Italia facendolo passare da 20 a 12:35” ma i progressi non sono ancora sufficienti. Infatti senza l’acquisizione dell’ ex-Ilva il gruppo Arcelor Mittal, avrebbe potuto raggiungere nel 1° semestre un indice di 0,66 , quindi leggermente migliorato rispetto al record dello stesso periodo conseguito l’anno precedente.
I commissari dell’ ILVA in amministrazione straordinaria, nella loro ultima relazione trimestrale, segnalano in relazione ai primi tre mesi dell’anno, che l’ottica di allineamento degli stabilimenti di Arcelor Mittal Italia agli standard operativi , sono stati specifici audit negli stabilimenti di Taranto, Cornigliano e Novi Ligure, finalizzati a verificare il livello di conformità agli standard di lavoro Arcelor Mittal.
La relazione dei commissari mette in luce un dato infortunistico calato dal 18% del 2018, al 12% attuale ed in costante calo negli ultimi 10 anni. Infatti nel 2010 era del 57, sceso sotto quota 30 nel periodo del commissariamento Carruba, Gnudi, Laghi.
Nel frattempo il numero degli indagati della Procura della Repubblica di Taranto relativo al tragico incidente mortale alla gru avvenuto lo scorso 10 luglio, sale a 10 con l’iscrizione di Arcelor Mittal Italia, con le ipotesi di reato di concorso in omicidio colposo, e rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro secondo quanto indicato dalla Legge 231 del 2011 sulla responsabilità delle imprese.