di Redazione Cronache
Nelle scorse settimane abbiamo letto di tutto e di più, amplificato dagli implacabili osservatori sui socialnetwrok, E come al solito il più colpito e ridicolizzato è Michele Emiliano, il quale onnipresente in televisione ed ai tagli del nastro inaugurale di qualsiasi cosa possibile ed immaginabile, a giugno diceva “Apriamo tutto, venite in Puglia, è la regione più sicura del mondo” per poi cambiare idea nei giorni scorsi “Chiudiamo tutto. Troppi contagio Puglia”, incalzato dallo sfidante Raffele Fitto “E’ necessario togliere immediatamente la gestione di questa fase sanitaria del Covid dalla campagna elettorale!“
“Rinnovo la mia richiesta al Governo” aggiunge Fitto “usi i poteri sostitutivi conferiti dall’art 120 della Costituzione e nomini un terzo (un commissario ad hoc) che non abbia obiettivi elettorali. Il duo Emiliano-Lopalco, ormai, è totalmente in confusione e non ha più la la lucidità necessaria per mettere in atto tutti i provvedimenti conseguenti per salvaguardare la salute dei pugliesi“.
Non meraviglia quindi il fatto che a Taranto dove tutti si beavano di essere come sempre (ma questa volta per fortuna !) l’ultima ruota del carro pugliese, all’improvviso vi sono stati 5 nuovi casi di infezione da Covid19 durante il ponte di Ferragosto, nel silenzio imbarazzante di un ASL Taranto sempre più genuflessa ai voleri di Emiliano che alle necessità del territorio.
Sarebbe bastato fare un giro come abbiamo fatto noi nei centri commerciali aperti nell’ hinterland tarantino per verificare la totale assenza di controlli ed il totale menefreghismo della gente che circola quando tutto va bene, al massimo con la mascherina sulla bocca, che in realtà non serve a nulla se non forse a coprire sorrisi ingialliti o denti mancanti ! Ben altri controlli vengono fatti in tutt’ Italia dove il personale di vigilanza controlla con telecamere o puntatori laser la temperatura di tutti gli avventori.
Per non parlare poi dell’affluenza incontrollata sulle spiagge libere, mentre il Comune di Taranto spacciava come “controlli” delle inutili passeggiate all’ora del tramonto, cioè quando praticamente le folle di bagnanti erano andate via. Alla vigilia di Ferragosto infatti, abbiamo personalmente verificato e controllato tutta la litoranea jonica da Capo S. Vito a Campomarino e constatato la totale assenza della Polizia Locale di Taranto, il cui Comune guidato dal sindaco Melucci, ribattezzato “Maluccio” dalla cittadinanza, ha dimostrato solo interesse a piazzare cartelli “Marina di Taranto” appropriandosi di coste che invece appartengono ai comuni limitrofi (Leporano, Pulsano, Lizzano ecc.) invece di effettuare i dovuti controlli a tutela della salute pubblica.
Ma anche in provincia, in occasione del concerto di Diodato, il cantante tarantino vincitore dell’ultima edizione del festival di Sanremo, le Autorità locali non hanno assolutamente vigilato e lo dimostrano le fotografie che pubblichiamo di seguito. Come meravigliarsi quindi se vi è stata la ripresa dei contagi ?
E come non ridere (o piangere…) dell’ordinanza del Ministero della Salute che a partire da ieri ha chiuso le discoteche il giorno dopo Ferragosto, re-introducendo l’obbligo di mascherina anche all’aperto, circoscrivendolo però alle ore serali, come se con il Corona virus appaia e si diffonda come ad un appuntamento !
Ministero-saluteE questa volta non si può dare torto ai ragazzi provenienti da una vacanza in Grecia rientrati sani e salvi senza aver subito alcun contagio. mentre rimane estremamente difficoltoso effettuare i dovuti controlli per i pugliesi al loro ritorno da vacanze in Grecia, Spagna e Malta, a causa della vaghezza e disorganizzazione della ASL per effettuare i tamponi.
La barzelletta finale è la “distribuzione” annunciata dal Comune di Taranto ai 250mila residenti di altrettante mascherine chirurgiche (che durano appena 3/4 ore e poi non possono essere più utilizzate !), con appena…5 mesi e mezzo di ritardo sull’emergenza ! Solo propaganda elettorale a circa un mese dalle Regionali.
Chiaramente tutto questo non lo leggerete sui quotidiani locali e siti e sitarelli vari, tacitati e ricompensati come le solite “mancette” (e “markette”) pubblicitarie dispensate dal Comune di Taranto. Con la connivenza e complicità di giornalisti a capo di redazioni, profumatamente ricompensati dal sindaco con affidamenti pubblicitari “privati” per diverse migliaia di euro.