ROMA – Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto ha orientato nei giorni scorsi la propria attività investigativa sul controllo dei prezzi di acquisto e quelli di vendita praticati prima e durante la pandemia, al fine di scongiurare possibili manovre speculative per fronteggiare l’emergenza sanitaria connessa al rischio da contagio da virus “COVID-19”
Le attività sono state predisposte anche per il forte impulso ricevuto dal Prefetto di Taranto durante le numerose riunioni convocate in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica (C.P.O.S.P.).
E’ stato quindi organizzato un poderoso servizio di ordine e sicurezza pubblica in cui è coinvolto personale della Questura di Taranto e dell’Arma dei Carabinieri, fortemente orientato al rispetto delle prescrizioni normative emanate per ridurre il rischio di contagio per la popolazione, al cui interno la Guardia di Finanza ha mantenuto le proprie prerogative di polizia economico-finanziaria.
Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e della Compagnia di Taranto, coordinate dal T.Col. Antonio Marco Antonucci hanno sottoposto a controllo esercizi commerciali, tra cui anche farmacie e parafarmacie, che ponevano in vendita dispositivi di protezione individuale (DPI) utilizzati per la profilassi tesa a contenere il contagio da CODIV-19 al fine di valutarne le oscillazioni di prezzo in relazione alla notoria difficoltà di reperimento in questo periodo.
Sotto il coordinamento della Procura della repubblica di Taranto, i finanzieri hanno effettuato un’analisi dei prezzi praticati sia alle ASL che a soggetti privati nel periodo ante e post crisi sanitaria, con specifico riferimento alle mascherine protettive identificabili con le sigle FFP1, FFP2, FFP3 oltre a quelle comunemente definite “chirurgiche”.
Dai riscontri effettuati è stato accertato che la variazione in aumento dei prezzi in termini percentuali oscilla tra il 700% e il 1500% circa. Mascherine che nel 2019 venivano acquistate a 0,50 centesimi di Euro ora in piena crisi sanitaria sono proposte in vendita agli Enti pubblici ad oltre 5 € il pezzo ed ai privati anche a 35 €, prezzi frutto di una evidente attività speculativa.
Il business è risultato così conveniente che esercenti con oggetto sociale diverso da quello sanitario, come per esempio persino dei negozi di telefonia, si sono improvvisati venditori di mascherine chirurgiche (aventi un prezzo pre crisi tra i 2 ed i 5 centesimi) acquistando in un caso quantità per circa 15 mila € per ricavarne in pochi giorni guadagni per oltre 23 mila €.
Al termine delle attività di controllo sinora condotte sono state denunciate 8 persone all’ Autorità Giudiziaria, per il reato di cui all’art. 501-bis del c.p. (manovre speculative su merci) procedendo al sequestro di circa 7.000 mascherine D.P.I. : Giulio Ferone titolare di una farmacia del quartiere Paolo VI, Floriana Perone titolare di un parafarmacia, Vincenzo Fanelli titolare di una ditta di distribuzione merci a Talsano (TA) , Cristina Palumbo titolare di un negozio di telefonia, Irene Marinelli titolare di un negozio di informatica di Monteiasi (TA) ed un cittadino cinese Su Zhounglong titolare di un negozio di utensili per casa
Le mascherine sequestrate, previo accertamento da parte dell’ ASL Taranto della loro conformità all’ utilizzo sanitario, grazie ad apposito provvedimento della Procura della Repubblica di Taranto, sono state messe a disposizione della Prefettura di Taranto e del Dipartimento di Protezione Civile per i necessari provvedimenti di acquisizione ai fini della successiva distribuzione agli Enti che ne abbiano necessità per far fronte alla contingente carenza come disposto del D.L. 18/2020 (Decreto “Cura Italia”).