I finanzieri del Gruppo di Taranto guidati dal Ten. Col. Giuseppe Maniglio hanno eseguito una ordinanza di applicazione di misure cautelari di arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Taranto, Dr. Benedetto Ruberto, nei confronti di sette persone, sei delle quali residenti nella provincia di Taranto ed una residente nella provincia di Avellino. I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere finalizzata alla sottrazione di prodotti petroliferi all’accertamento ed al pagamento dell’accisa, truffa e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
Gli indagati sono complessivamente 89 ( sette dei quali finiti in carcere), 58 dei quali avevano un ruolo “strategico” nella truffa ai danni dello Stato, organizzata e svolta praticamente in mezz’ Italia. Ben ventitre degli indagati sono pugliesi (18 di Taranto, 2 di Bari, 2 di Brindisi ed 1 di Foggia) , 4 calabresi, 3 lucani, 2 laziali, uno in Emilia-Romagna ed uno Umbria. La maggior parte degli indagati ( 48 per la precisione) sono campani, 39 di Napoli, 4 di Salerno, 3 di Avellino e 2 di Caserta.
Il provvedimento rappresenta l’epilogo delle indagini coordinate dal dott. Lanfranco Marazia, Sostituto della Procura della Repubblica e co-delegate alla Guardia di Finanza e all’Ufficio delle Dogane di Taranto, che hanno consentito di individuare l’esistenza e l’operatività di una consolidata organizzazione criminale operante nel territorio jonico, la quale acquisiva la disponibilità di ingenti quantitativi di gasolio agricolo, proveniente da vari depositi ubicati anche fuori dal territorio regionale (prevalentemente in Campania e nel Lazio), utilizzando falsa documentazione dalla quale risultava che il prodotto era destinato a soggetti legittimati a riceverlo.
In realtà, detto prodotto, complessivamente quantificato in 81 milioni e 500 mila litri, finiva sul “mercato nero” alimentato dalla incessante domanda di gasolio che i vertici dell’associazione ricevevano da un consistente bacino di clienti. Uno degli autoarticolati utilizzati per il traffico illecito, già sequestrato nel mese di dicembre 2015 e sottoposto a vincolo cautelare presso la caserma “Lorenzo Greco”, sede del comando provinciale della Guardia di Finanza di Taranto, è risultato indicato in epoca successiva nei documenti di accompagnamento; ciò ad evidente riprova di come il sodalizio falsificasse i documenti e le annotazioni riportate sui registri di carico e scarico dei carburanti al fine di impedirne la tracciabilità.
Ordinanza-OPERAZIONE-GDF-copia-1( la 1a parte dell’ ordinanza del Gip Ruberto)
L’attività investigativa, durata due anni, è consistita in pedinamenti, osservazioni, accertamenti bancari, analisi documentali che hanno permesso di intercettare 5 distinti illeciti trasporti di prodotto energetico con accisa agevolata e sequestrare 5 motrici con rimorchio che trasportavano 79 mila litri di gasolio agricolo. Nella predetta illecita attività risultano coinvolte 6 imprese ( la SIC Carburanti srl di Caserta, l’ Organizzazione Petrolcampana di Capece Minutolo s.a.s., la PISAFUEL di Pisa Gennaro con sede a Torre Annunziata, ed il Centro Combustibili Torre in Pietra con sede a Fiumicino (Roma) , tutte operanti nel settore del commercio di prodotti petroliferi, due delle quali (la Marinuzzi srl e la Carburanti Marinuzzi s.a.s.) con sede a Palagiano (TA), 20 imprese di autotrasporti, con sedi in Puglia, Campania, Basilicata e Calabria, nonché altre 82 persone, tra intermediari di commercio nel settore dei prodotti petroliferi e autotrasportatori.
Nei confronti di quest’ultimi sono stati ipotizzati i reati di truffa e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Inoltre è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo ( ex art. 321 C.P.P. ) di beni e prodotti finanziari nella disponibilità delle predette persone arrestate e di 58 denunziati, fino alla concorrenza dell’importo complessivo di 53 milioni e 260 mila euro, dei quali 39 milioni e 151 mila euro relativi all’importo delle accise evase e 14 milioni e 109 mila euro relativi all’indebito risparmio dell’I.V.A.. Nell’ambito dei beni sequestrati figurano: 6 depositi commerciali di oli minerali siti a Palagiano (TA), Scanzano Jonico (MT), Aliano (CE), Somma Vesuviana (NA), Torre Annunziata (NA) e Fiumicino (Roma); 25 camion e 16 rimorchi impiegati per gli illeciti trasporti di prodotti petroliferi.
Ordinanza OPERAZIONE GDF copia 2( la 2a parte dell’ ordinanza del Gip Ruberto)
I sequestri sono attualmente in corso, attivando 25 reparti della Guardia di Finanza, che stanno operando in Campania a Napoli, Eboli, Torre Annuziata, Caserta, Piedimonte Matese, Agropoli, Casalinuovo, Castellamare di Stabia, Ottaviano, Torre del Greco, Sessa Arunca, Portici, S.Angelo dei Lombardi, nel Lazio a Roma, Civitavecchia, Tivoli e Fiumicino, in Umbria a Terni, in Emilia Romagna a Reggio Emilia in Calabria a Castrovillari e Cirò Marina, in Basilicata a Policoro, ed in Puglia a Manfredonia (FG) Martina eFranca e Manduria in provincia di Taranto.
Questi gli arrestati:
APRILE Luigi, nato il 29.12.1969 a Massafra (TA);
DENTICE Nicola, nato a Taranto il 02.09.1975 , residente a Statte;
MARINUZZI Domenico nato a Palagiano (TA) il 19.06.1959, ivi residente ;
RESSA Domenico, nato a Taranto il 10.07.1959, ivi residente ;
ROSSI Valerio, nato a Taranto il 19.101979, ivi residente ;
TURI Patrizio, nato a Taranto il 01.08.1965, ivi residente ;
PARAGGIO Genesio, nato ad Eboli il 23.10.1958, residente a Bagnoli Irpino (AV) ;
AGGIORNAMENTO-RETTIFICA
Con riferimento al presente articolo, abbiamo ricevuto una richiesta di rettifica ai sensi di legge sulla stampa da parte della società Organizzazione Petrolcampana di Capece Minutolo s.a.s. con la quale ci è viene documentata una richiesta di archiviazione nei confronti degli indagati Enrico Capece Minutolo ed Alberto Aiello, da parte del pubblico ministero dr.ssa Aurelia Caporale della Procura della Repubblica di Nola, a cui era stata trasmesso per competenza territoriale uno stralcio d’indagine del procedimento in questione.
Comunicato del 14.02.2019 (1)Come i lettori potranno constatare di seguito, il documento di archiviazione del pm campano, ci è purtroppo pervenuto “taroccato” (e quindi non integrale) in quanto alcuni passaggi, nominativi e dettagli sono stati oscurati dal loro legale, ed è per questo motivo che per dovuta informazione corretta completa ed aggiornata offerta ai nostri lettori lo pubblichiamo integralmente così come pervenutoci.
Richiesta e decreto di archiviazione (4)Tale documento viene quindi pubblicato, esclusivamente in quanto accompagnato dal provvedimento di archiviazione definitiva emesso dal Gip dr.ssa Daniela Critelli del Tribunale di Napoli, il cui contenuto non risulta occultato o taroccato in alcun punto.