ROMA – Un docente universitario di 73 anni, da tempo andato in pensione, è accusato dalla Procura di Taranto di essersi reso responsabile presso l’Università degli Studi Aldo Moro, Dipartimento di Taranto, nel periodo compreso fra il 2012 e il 2016 di un duplice tentativo di concussione, molestie con abuso di potere e di autorità, violenza sessuale e abuso d’ufficio per aver alterato l’esame di una studentessa alla quale aveva aumentato il voto, fissato in trenta e lode, rispetto a quello (di 28) che le aveva assegnato altro docente.
Secondo l’accusa rappresentata dal pm Antonella De Luca della Procura della Repubblica di Taranto il professore avrebbe manifestato anche morbose passioni nei confronti di quattro giovani studentesse universitarie che il magistrato ha già identificato e indicato come “persone offese“, richiedendo il rinvio a giudizio del docente universitario. la cui decisione adesso passerà al vaglio del giudice delle udienze preliminari di Taranto. Parte offesa nel procedimento è anche l’ Università degli Studi Aldo Moro, Dipartimento di Taranto, la cui reputazione ha probabilmente risentito della serie di episodi squallidi il primo dei quali risale al 2012, per i quali sono rimaste vittime alcune studentesse.
Nel 2012 una studentessa che adesso ha 27 anni era finita nelle attenzioni morbose del professore , che l’aveva invitata a raggiungerlo in un incontro privato nel suo studio, minacciandola che se si fosse rifiutata di accettare di avere dei rapporti sessuali con lui, non le avrebbe farro superare superare un’ esame , richieste queste che vennero rifiutate, e la ragazza peraltro venne costretta a restare nello studio del professore con la porta chiusa a chiave, e a subire le offese verbali dell’uomo con l’uso di espressioni volgari, quanto di fronte al rifiuto della studentessa il docente universitario l’avrebbe umiliata ed offesa anche verbalmente dicendole “Non fare la stronza altrimenti ti denuncio, facendo credere che hai compiuto atti osceni in luogo pubblico“.
Sulla base della ricostruzione della pm De Luca, a questo episodio, ne avrebbero fatto seguito altri quattro, ai danni di 3 diverse studentesse. La pm De Luca nella richiesta di rinvio a giudizio bei confronti del docente universitario parla di atti di palpeggiamenti al seno e di inviti alla giovane di “recarsi nello studio di Bari per la correzione della tesi in abiti succinti”, preferibilmente in bermuda e maglietta color salmone. Sempre ai danni di quest’altra ragazza, che adesso ha compiuto trent’anni, il professore le avrebbe detto che se voleva laurearsi, doveva presentarsi in sede di laurea “completamente nuda, indossando la sola toga“. La studentessa si era rifiutata rivolgendosi ad un’assistente universitaria.
Due altri episodi contenuti nella richiesta di rinvio a giudizio sono relativi a fatti più recenti avvenuti a marzo e settembre 2016. Il docente universitario è accusato di aver molestato sessualmente nel marzo 2016 una studentessa di 26 anni. Mentre è accusato di aver mostrato interesse sessuali nei confronti di una di una 24enne, a settembre 2016 facendole prima dei complimenti fisici inadeguati e non graditi dalla ragazza che si è vista modificare anzi il voto finale in sede di esame, nonostante fosse stato diretto da altro docente.
Gli approcci sessuali, di cui sarebbe responsabile il professore, sono contenuti agli atti del procedimento che la pm De Luca ha condotto nel riserbo più assoluto, supportati dalle indagini della polizia giudiziaria, dalle documentazioni acquisite nel 2017 dall’Università degli Studi di Bari , sulla base di una relazione del novembre 2017 dei Carabinieri della Stazione di Leporano (Taranto) , a cui ha fatto seguito di una querela presentata in Procura dallo stesso docente nel gennaio 2018.
Il professore universitario adesso in pensione assistito dall’avvocato Salvatore Maggio, ha negato qualsiasi tipo di approccio illecito con le studentesse, sostenendo a sua volta di essere vittima un complotto ai suoi danni, che a sua volta ha denunciato.