In occasione della presentazione ufficiale del progetto «Tempa rossa» da parte della joint venture Total, Shell e Mitsui che prevede lo sviluppo di un giacimento situato nell’alta valle del Sauro, nel cuore della Basilicata, con il trasporto del petrolio a Taranto, dove verranno costruiti 2 nuovi serbatoi, un sistema di raffreddamento greggio, i collegamenti con il pontile petroli e il prolungamento per circa 350 metri del pontile per l’attracco delle navi, una cinquantina di manifestanti ha protestato dinanzi alla sede di Confindustria a Taranto, in via Dario Lupo,
L’operazione viene osteggiata dagli ambientalisti perché si teme un aumento degli inquinanti in un’area già compromessa dalle emissioni dell’ ILVA, posizione condivisa anche dal Consiglio comunale di Taranto che ha espresso un parere negativo. Alla protesta partecipano il leader nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, rappresentanti del movimento «Stop Tempa rossa» e altri ambientalisti, con esibzione di striscioni e scandito slogan anche contro le istituzioni locali. I contestatori si chiedono anche che fine abbia fatto l’elaborato Tecnico inerente il Rischio di Incidenti Rilevanti (Erir) del Comune di Taranto che consentirebbe una «visione più dettagliata della situazione attuale rispetto agli insediamenti industriali esistenti» e permetterebbe una «più agevole attuare ogni misura preventiva per poter evitare possibili futuri incidenti».