“Non posso che esprimere soddisfazione per l’emendamento su Tempa Rossa inserito dal governo nella legge di Stabilità, per mettere in protezione un investimento strategico sia per i lavoratori sia per lo sviluppo del traffico navale e, dunque, del porto. È un primo importante passo per dare un impulso all’economia tarantina e non posso, tuttavia, nascondere che questo intervento del governo Renzi smentisca il centrosinistra regionale, che tanto ha ostacolato l’investimento con le sue posizioni faziose e miopi – dichiara Pietro Lospinuso consigliere regionale di Forza Italia – Adesso, però, tutti i gravi errori del sindaco di Taranto rischiano di buttare a mare otto anni di lavoro del piano portuale e gli investimenti: la situazione è delicatissima, ognuno si assuma le sue responsabilità e vogliamo garanzie in un momento in cui vengono meno tante realtà come la Tct”.
“Il sindaco Stefano – aggiunge Lospinuso – si ricorda solo oggi di chiedere un incontro a Renzi, dimenticando di aver approvato il progetto per poi bocciarlo! Con che coraggio si presenterebbe dinanzi al governo nazionale, quindi, non si sa. E ancora: l’incapacità e l’incompetenza del Comune hanno portato all’approvazione di quella delibera di variante al piano portuale per eliminare il progetto del pontile, che erroneamente (!) Stefano riteneva essere propedeutico a Tempa Rossa. Tradotto: la Giunta tarantina propone e approva delibere senza cognizione di causa e senza considerare che il pontile fu progettato nel 2007, molto prima di Tempa Rossa, ed era strumentale allo sviluppo infrastrutturale del porto stesso. Oggi poi, dobbiamo raccogliere le giustificate preoccupazioni dell’ Autorità portuale sul destino del piano: se la Regione Puglia approverà il piano portuale così come è, nulla quaestio; diversamente, si espone il piano portuale, gli anni che ci sono voluti per la sua redazione e gli investimenti programmati, al rischio di cancellazione. Mi auguro, quindi, che la Regione, mossa dal senso di corresponsabilità con il Comune di Taranto, dello stesso colore politico, non voglia essere artefice di un ennesimo disastro. Quel che emerge chiaramente è che Pd e Sel si siano rivelati inadeguati a gestire la situazione, che hanno deliberatamente fatto precipitare a botte di delibere di cui ignorano fino in fondo la reale portata. Bene ha fatto, quindi, Renzi ad escludere dal gioco l’ente tarantino e –conclude- se Stefano avesse un minimo di buon gusto, a quest’ora rassegnerebbe le dimissioni e chiederebbe scusa ai cittadini per i danni arrecati con la sua incompetenza e quella della sua coalizione politica”.