ROMA – Mercoledì 5 luglio 2017 è stata data esecuzione al provvedimento di fermo nei confronti di Eli Bombataliev, 38anni cittadino ceceno, emesso dal Procuratore Distrettuale, di Bari, per la prevenzione e contrasto del fenomeno dei foreign fighters ceceni dell’ISIS, in transito in Italia ed in collegamento con terroristi in Siria ed in altri stati dell’Unione Europea, oltre che con filiere jihadiste caucasiche. Ieri il GIP del Tribunale di Foggia dopo aver convalidato il fermo, ha applicato nei confronti del Bombataliev la misura della custodia cautelare in carcere.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, coordinate dai sostituti Giuseppe Gatti e Lydia Giorgio sono state effettuate dalla DIGOS di Bari, con il supporto del GICO della Guardia di Finanza di Bari per quanto riguarda gli aspetti legati al finanziamento del terrorismo.
Dall’attività investigativa è emerso il verosimile coinvolgimento del Bombataliev nell’assalto, avvenuto a Grozny (Cecenia) nella notte tra il 3 e il 4 dicembre 2014, alla “casa della stampa”, sede delle principali emittenti locali, e ad una scuola da parte di un commando composto da jihadisti aderenti alla formazione terroristica “Emirato del Caucaso”, dove persero la vita 19 persone. Inoltre, è emersa la militanza dell’indagato in gruppi combattenti in Siria nelle fila dell’ISIS tra il 2014 ed il 2015.
Bombataliev si è trasferito nel 2015 dal Belgio in Puglia, e più specificatamente a Foggia dove, frequentando un’associazione culturale, ha avuto contatti con una serie di persone. Con tre di loro in particolare – una donna russa K. M. di anni 49 (irregolare sul territorio nazionale)e due fratelli albanesi M. O. di anni 26 e M. L. di anni 23 , rispettivamente stanziati a Potenza e Napoli., che ieri sono stati espulsi – con cui ha intrattenuto contatti tanto frequenti da spingerli ad arruolarsi e commettere atti terroristici, incitatandoli al martirio, persone espulsioni per motivi di sicurezza nazionale – alla luce della normativa antiterrorismo del 2015 –
Un significativo contributo informativo è stato acquisito nell’ambito di una collaborazione internazionale con il Belgio, in quanto il Bombataliev persona all’attenzione e segnalata anche dei servizi segreti italiani dell’ AISI era inserito in una rete di reclutatori e combattenti ceceni dell’ISIS attivi in quello Stato.
I soggetti espulsi sono stati tutti destinatari dell’attività di indottrinamento del Bombataliev e, nel caso della donna, di vera e propria istigazione al martirio mediante il compimento di attacchi suicidi con esplosivo.
Alle fasi esecutive dell’operazione hanno partecipato anche le DIGOS Napoli, Foggia e Potenza, sotto il coordinamento dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.