Da oltre un anno e mezzo la sua vita era diventata un vero e proprio inferno mentale. Si era fatta riprendere in alcuni video hot che, senza il suo volere erano finiti sul web con tanto di nome e cognome. Una mortale spirale di vergogna che l’aveva costretta a fuggire dal suo comune di residenza, ed a cambiare identità. “Abbiamo aperto un fascicolo sulla morte di Tiziana , per induzione al suicidio” dichiara oggi Francesco Greco procuratore capo della Procura di Napoli Nord di Napoli Aversa ( a destra nella foto) che insieme al pm Rossana Esposito indagano sull’accaduto, mentre il popolo del web chiede giustizia e finalmente applicato “l’oblio”. La madre di Tiziana Cantone si dispera: “Non l’avevo vista per tutto il giorno, non ho potuto fermarla” e rivela agli investigatori un ulteriore motivo di turbamento della figlia: anche se aveva ottenuto una sentenza favorevole del tribunale sul diritto all’oblio, la donna era stata considerata consenziente e quindi condannata a pagare 20mila euro di spese.
Il giudice in questione mentre da un lato le aveva dato ragione ordinando ad alcuni socialnetwork, come Facebook, You Tube, a rimuovere video, commenti, apprezzamenti e al pagamento delle spese per una cifra pari a 320 euro ciascuno per esborsi e 3.645 euro per compensi professionali. Dall’altro lato, però come si evince nella decisione del giudice sul provvedimento di urgenza chiesto dalla 31enne per la rimozione dai siti web dei video hard, la donna di 31anni che si è suicidata dopo che i suoi filmati hard che la ritraevano erano finiti a suo insaputa nel web, era stata a sua volta condannata a rimborsare le spese legali a cinque siti per, complessivamente, circa 20mila euro. Tiziana era stata condannata al rimborso nei confronti di Citynews, Youtube, Yahoo, Google e Appideas di 3.645 euro, per ciascuno, per le spese legali oltre al rimborso delle spese generali nella misura del 15%. Sarebbe stato questo il motivo scatenante del suicidio della 31enne, secondo la madre che ha raccontato agli investigatori anche che l’ex fidanzato aveva sostenuto Tiziana durante le delicate fasi del processo, durante il quale i sei suoi amici, destinatari del video, sono stati sentiti come “persone informate sui fatti”.
La storia di Tiziana Cantone aveva fatto a suo tempo il giro del web, ed una sua leggerezza era diventata un incubo, sfociato nell’attuale tragedia . La ragazza, originaria della provincia di Napoli, figlia del gestore di un bar, aveva perso il lavoro, e dopo la pubblicazione online dei suoi video non poteva più mostrarsi in pubblico, a seguito di una squallida iniziativa di alcuni suoi “amici” che avevano diffuso sugli smartphone e via internet alcuni suoi video hard. Persone…che adesso dovrebbero iniziare a preoccuparsi un pò…
Tiziana scoprì tra aprile e maggio 2015, che un video hard che la vedeva protagonista girava in rete. Si era fatta filmare con un telefono mentre faceva sesso in sei diversi video, e poi lei stessa li aveva spediti a cinque persone di sua conoscenza. Un atto di folle leggerezza , probabilmente ingenuamente, in quanto la giovane napoletana non si sarebbe mai aspettata delle conseguenze di questo genere.
Tiziana, finita nella gogna mediatica che aveva indotto persino due giocatori del Sassuolo ( vedi il video sotto ) a realizzare e pubblicato una parodia sui video della ragazza, la quale nel frattempo era stata costretta a cambiare città, facendo causa a chi la perseguitava sui social, vincendo e ottenendo la rimozione del profilo dai socialnetwork di chi la insultava grazie ad un’ avvocatessa che l’ha sempre difesa sino all’ultimo. Ma evidentemente tutto ciò non è bastato per il fragile equilibrio psichico della ragazza che ieri alla fine, si è suicidata. Adesso l’indagine della Procura non è più per violazione alla privacy o per il diritto all’oblio, ma per istigazione al suicidio.
Aveva cambiato identità, nella speranza di non essere più riconosciuta, e potere così ricominciare daccapo una vita. In un primo momento venne di fatto praticamente costretta ad abbandonare prima il proprio lavoro, poi a trasferirsi fuori Campania. Recentemente era ritornata a vivere in provincia di Napoli, a casa di una sua parente. Ma in un crescendo di angoscia e depressione, il peso di questa vicenda è diventato per Tiziana insostenibile, fino al tragico epilogo
Adesso è il momento della riflessione. “Tiziana si è tolta la vita. Almeno adesso merita oblio e silenzio. Non continuate a mostrare il video“. scrivono le persone in rete e molti piangono la ragazza che si è tolta la vita. I sensi di colpa ed il dolore ha invaso i social network, quasi a voler cancellare la leggerezza con cui un video privato è stato trasformato in un fenomeno virale in rete, con oltre 100 mila pagine web dedicate a quella frase pronunciata da Tiziana in un momento che credeva intimo: “Stai facendo il video? Bravo“.
Le accuse più pesanti sono rivolta ai protagonisti di quei filmati che per primi hanno diffuso sui social network, dando il via una macchina infernale che ha stritolato e massacrato la vita di Tiziana. Il suicidio della 31enne ad alcuni utenti sembra irreale e scrivono: “Sarebbe bello se Tiziana avesse inscenato la sua morte per ricostruirsi una vita. Ma non è così“.
Ma vi è stato accanimento senza fine nei confronti di Tiziana Cantone, la povera ragazza morta suicida a causa dello scandalo che l’ha vista, suo malgrado, protagonista. Qualcuno ha scritto incredibilmente “Spero che da domani, tutte quelle come lei facciano la stessa fine“. Ma ad indignare questa volta sono state le parole scritte di un salernitano, tale Antonio Foglia, che sulla propria bacheca Facebook ha rivolto parole pesantissime nei confronti della ragazza: “Ti è piaciuto zoccoliare e farti guardare!?!?adesso non ti resta che da un foulard penzolare…stai facendo il video!?!?Brava – ha scritto nel suo post pubblico, proseguendo poi in un macabro auspicio – Spero che da domani tutte quelle come lei facciano la stessa fine!!! Tutte da un foulard a penzolare!!!”.
La gogna mediatica, invece, ha colpito proprio Foglia. Sin da subito, infatti, il ragazzo è stato apostrofato dai suoi stessi contatti. Non contento, però, Foglia ha voluto rincarare la dose. A chi gli chiedeva rispetto per la povera ragazza, lui ha risposto in maniera sferzante persino a chi ha provato a fargli notare che anch’egli, in gioventù, non era stato un santo.
Ad attaccare il salernitano Antonio Foglia, tuttavia, è stata Selvaggia Lucarelli. La nota blogger ha condiviso lo status di Foglia commentando il gesto in maniera caustica.
Poco dopo, avvedutosi dell’errore, Foglia ha rimosso il post incriminato. La Lucarelli, però, è tornata ad apostrofarlo con un altro duro post. Antonio Foglia, che vive a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, è fra l’altro trombone presso l’orchestra sinfonica di Salerno “Claudio Abbado” ma questa ha immediatamente preso le distanze dalle parole del giovane.
Foglia ha provato di chiudere la vicenda che l’ha visto protagonista, accusando la stampa (tanto per cambiare….) di averlo portato agli onori della cronaca. In ultimo, non si è sottratto a chiedere scusa a Tiziana Cantone e a chi si era sentito toccato dal suo gesto.
Ma se il Tribunale aveva ordinato la rimozione di quei video come mai allora perché quei filmati sono ancora oggi lì? Perché ancora qualcuno può ridere e scherzare su quella ragazza che ieri si è tolta la vita per le umiliazioni? Forse non basterebbe levarli neppure oggi. Perché Tiziana in fondo era già morta un anno fa.