TORINO – Alle 11 piazza Castello era stracolma all’inverosimile, migliaia e migliaia di torinesi mobilitati per dire di SI alla Tav ma soprattutto per dire di sì a un futuro fatto di infrastrutture, lavoro, sviluppo, cultura, inclusione, diritti ma sopratutto per manifestare contro la decisione della maggioranza Cinque Stelle, che sostiene la sindaca torinese Chiara Appendino, di votare un ordine del giorno contro la Torino-Lione e dichiarare di fatto Torino come un “Comune No Tav“.
Nonostante la pioggia, già dalle 10 di questa mattina la piazza ha iniziato a riempirsi per la manifestazione convocata per le 11 dalla società civile a favore della Torino-Lione e contro il declino di Torino.
Il sit-in è stato promosso dall’associazione “Sì Torino va avanti” e da “Sì lavoro“, legata a Mino Giachino, ex sottosegretario ai Trasporti del governo Berlusconi, che ha lanciato una petizione online arrivata a più di 65mila sottoscrizioni. Hanno aderito il Partito Democratico, i moderati, Forza Italia e anche la Lega, nonostante il partito di Matteo Salvini governi insieme al Movimento 5 Stelle che intende bloccare i cantieri e ha annunciato l’analisi costi benefici per l’alta velocità.
Una marea di cartelli Sì Tav e i tricolori, gli unici simboli ammessi dagli organizzatori della manifestazione. A piazza Castello sono presenti gli imprenditori, arrivati con i loro dipendenti, i sindacalisti, costruttori, commercianti, personalità politiche, docenti universitari, dodici associazioni imprenditoriali, da Confindustria a Coldiretti.
Ma soprattutto una marea umana di gente comune presente per dire di sì alle infrastrutture ma anche a una città che scommetta sul futuro e non si faccia paralizzare dai No. un messaggio rivolto senza mezzi termini al sindaco Chiara Appendino e alla sua giunta “grillina”.
In piazza anche i Radicali e Fratelli d’Italia, che hanno raccolto firme per due referendum. Decine di persone si sono messe in coda ai banchetti per firmare la richiesta di referendum a favore della Torino-Lione. Sono due le petizioni presentate: una da Fratelli d’Italia, che punta a un referendum propositivo, e una dai Radicali a sostegno della delibera per l’indizione di una consultazione cittadina. Alla manifestazione hanno aderito anche gli studenti di tre licei torinesi che, non potendo saltare la scuola, hanno raccolto 500 firme consegnate ieri sera agli organizzatori.
Una manifestazione che “hanno cercato in tutti i modi di impedire“, ha detto dal palco Mino Giachino, aggiungendo “E se siamo qui e solo per merito del Prefetto e del Questore“, dice lanciando un’indiretta ma chiara accusa al Comune di Torino, e dedicando la piazza a due imprenditori del calibro di Sergio Marchionne e Sergio Pininfarina. “Siamo qui per dire sì al futuro, sì al lavoro” ha proseguito Giachino parlando dall’autobus scoperto utilizzato come palcoscenico di fronte a Palazzo Reale, che ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine che “per vent’anni si sono presi gli sputi e le botte in Val Susa“. “Ce ne hanno fatte di tutti i colori – ha concluso – ma dopo vent’anni siamo ancora qui a dire sì“
“Ciao a tutti, mi chiamo Guglielmo Nappi e anche io penso positivo”. Uno studente di Ingegneria dell’automobile con queste parole ha dato il via alla manifestazione per la Torino-Lione, che sta richiamando stamattina in piazza Castello, nel cuore del capoluogo piemontese, almeno 30mila persone. Gianmarco Moschella, allievo di Economia, ha proseguito: “Siamo qui per dire sì alla Tav e sì al lavoro. Alla faccia di chi diceva che saremmo stati 502“. Molto applaudito l’ex sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino: “Da oggi fischia un vento diverso, un vento favorevole alle infrastrutture. La Tav è l’opera simbolo del ritorno al futuro e del ritorno al lavoro”. E della commissione costi-benefici “non ce ne facciamo nulla“, ha detto l’ex sottosegretario che è tra i promotori dell’iniziativa Sì Tav, sollevando un’ovazione.
“Qualcuno ha detto, a nome di noi cittadini, che Torino è No Tav. Noi la pensiamo diversamente”. Così dal palco Patrizia Ghiazza, una delle organizzatrici della manifestazione. “Quando il consiglio comunale ha votato contro la Torino-Lione, noi eravamo davanti e dentro Palazzo Civico e non ci siamo riconosciute – aggiunge – Siamo sette donne non manovrate da nessuno. Siamo noi, con la nostra testa e le nostre mani e il nostro comitato è nato perché ci è scattata una scintilla di orgoglio, di desiderio di contare. Vogliamo dire ‘sì’ agli investimenti su eventi artistici, sportivi, culturali. Vogliamo dire ‘sì’ alla Tav, alla metropolitana, a una città sicura ed efficiente, attenta alle persone nella gestione dei servizi pubblici”.
Mentre la manifestazione si avviava alla conclusione, è uscito un comunicato stampa della sindaca Appendino: “Abbiamo sempre ascoltato tutti e continueremo a farlo. E l’ascolto è proprio una delle cifre che da subito ho voluto caratterizzasse questa Amministrazione, convinta che le divisioni di questo periodo storico nascano proprio da territori e comunità che per anni hanno provato a dialogare con Istituzioni divenute sorde. Oggi, in piazza Castello – al netto delle diverse sensibilità politiche – sono state sollevate delle critiche, che accolgo, ma c’erano anche molte energie positive“.
“Da Torino parte un messaggio forte e chiaro che riguarda tutta l’Italia – dice il presidente dell’Unione Industriale di Torino, Dario Gallina – Un messaggio per le grandi opere di collegamento verso l’Europa, per il nostro futuro, delle nostre imprese, per il lavoro e le future generazioni. La Torino-Lione e il Terzo Valico possono determinare la centralità dell’Italia in Europa e chi ha la responsabilità di governo può e deve avere la statura politica di cambiare decisioni e idee se non sono coerenti con il futuro del Paese“.
“Quanto visto in questa piazza ha un grande significato, cioè che quando la maggioranza, per troppo tempo silenziosa, si fa sentire, ristabilisce le proporzioni” aggiunge il commissario per la Torino-Lione Paolo Foietta, anche lui in piazza Castello. “Chi non vuole la Tav, il M5s a Torino e in Parlamento, è una minoranza – aggiunge – e in democrazia una minoranza non può imporre le sue decisioni“.
In piazza Castello, per la Lega, sono presenti i parlamentari Elena Maccanti, Gualtiero Caffarrato, Marzia Casolati e Alessandro Benvenuto. “Siamo parlamentari eletti in provincia di Torino, rappresentiamo una forza politica di governo che vuole dialogare. Siamo favorevoli alle grandi opere e riteniamo la linea Torino-Lione fondamentale e strategica per il Piemonte e per tutto il Paese“, aggiungono gli esponenti del Carroccio.
“Rispettiamo gli impegni assunti con M5S – sottolineano i parlamentari della Lega eletti in provincia di Torino – ma ribadiamo con forza che l’opera va realizzata. La nostra partecipazione alla manifestazione è innanzitutto un segno di rispetto e di attenzione verso il mondo produttivo e imprenditoriale piemontese che oggi ha deciso di scendere in piazza e che manifesta evidentemente un disagio“.