ROMA – Sarà un Governo snello ed agile, con pochi ministri tutti tecnici quello che sarà presentato domani al Quirinale dal presidente incaricato Cotarelli al presidente della Repubblica. Il che potrebbe consentire giuramento e richiesta di fiducia alle Camere entro la settimana.
Questo è il timing del Governo Cottarelli che potrebbe assumere l’interim all’Economia che chiuderebbe finalmente questa crisi da record. Con la prospettiva del ritorno alle urne dopo l’estate, dato per scontato il voto di sfiducia del Parlamento. Quello di Cottarelli sarà un governo neutrale rispetto al dibattito politico, non si candiderà alle elezioni così come faranno i suoi ministri.
Tornano in campo soprattutto le figure tecniche che erano già state “evocate” quando Mattarella aveva ipotizzato il 7 maggio un “governo di tregua“. A partire da Elisabetta Belloni, la prima donna a ricoprire il delicato ruolo di segretario generale della Farnesina, data in pole per gli Esteri. Ma si torna a parlare ancora di Giampiero Massolo, ambasciatore di lungo corso con grandi conoscenze internazionali.
Per il ministero della Giustizia si fa il nome di Paola Severino, prima donna Guardasigilli nel Governo Monti dal 2011 al 2013. È lei che ha firmato la legge sull’ineleggibilità alle cariche parlamentari per chi ha subito una condanna superiore a 2 anni. Anche il profilo di Lucrezia Reichlin era stato scandagliato dagli uomini del Colle. Docente di Economia alla London Business School, direttrice generale alla ricerca alla Bce, ha ancora tutte le carte in regola per un ruolo di prestigio.
Potrebbero tornare in pista anche Anna Maria Tarantola, una vita in Bankitalia ed ex presidente della Rai, ed Enzo Moavero Milanese, grande esperto dei meccanismi dell’Unione europea ed ex ministro del Governo Letta. Milanese era stato indicato come ministro per gli Affari Europei anche dal governo giallo-verde. Inoltre Cottarelli potrebbe chiedere la collaborazione dell’ex presidente dell’Istat Enrico Giovannini, ma anche di Alessandro Pajno, palermitano, 69 anni, presidente del Consiglio di Stato.
Ma sono probabili anche nuovi innesti, come quello del prefetto Paolo Tronca, ex commissario di Roma, per gli Interni. Si parla anche di Raffaele Cantone, magistrato, alfiere della lotta alla corruzione dopo la nomina alla presidenza dell’Anac. Ha più volte resistito al pressing per una discesa in campo in politica. Stavolta, davanti a una richieste del presidente della Repubblica potrebbe ripensarci. È dato in pole per il ministero delle Infrastrutture.