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29 Novembre 2024 14:44

Transformers

di Paolo Campanelli

Inspirato dalla serie Armada, questo titolo di Transformers ha dettato per un decennio lo stile dei titoli successivi. Transformers Armada applica al classico conflitto tra Autobot e Decepticons una terza fazione: i Minicon. Data la loro pacifica natura e la loro caratteristica di rendere gli altri Transformers estremamente potenti una volta connessi con loro, I Minicon abbandonarono il pianeta Cybertron per sfuggire alla guerra, ma un brutale schianto sulla Luna fa precipitare i robottini, ora in fase di animazione sospesa, sulla terra precedentemente all’alba dell’umanità.

Passano i millenni, ma la guerra non si placa, e I Decepticon lanciano quello che potrebbe essere l’assalto finale; ma improvvisamente, un segnale si frappone tra i due leader: I Minicon si sono risvegliati. Consci che i piccoli robot potrebbero ribaltare l’esito della guerra, Optimus Prime, Red Allert e Hot Shot partono alla volta della Terra, con l’intero esercito dei Decepticon sulle loro tracce.

Schermata 2016-02-22 alle 02.08.17Il gioco è uno sparatutto in terza persona, in cui il giocatore controlla uno dei 3 Autobot disponibili, che rientrano nell’archetipo del personaggio lento e potente, quello equilibrato e quello meno adatto al combattimento ma in grado di correre tra un proiettile e l’altro con grande agilità, in grado di trasformarsi nella loro forma veicolare di motrice di camion, SUV e auto sportiva rispettivamente; come già accennato, Transformers ha influenzato i titoli successivi collegati ai film di Michael Bay e alla Alligned continuity (Transformer Prime, War for Cybertron e Fall of Cybertron), escludendo infatti la possibilità di sparare anche in forma di veicolo dei titoli successivi, infatti, i personaggi si comportano alla stessa maniera da un punto di vista di Gameplay.

Il giocatore comincia armato solo con un fucile automatico, ma trovando i vari Minicon, sarà possibile creare un arsenale a malapena in grado ad affrontare I decepticon e il loro esercito; la difficoltà è infatti brutale, persino al più semplice dei tre livelli selezionabili, e la curva di apprendimento è elevatissima, buttandoti in una situazione di totale svantaggio già dai primi 15 minuti di gioco, e di li la situazione non fa altro che peggiorare.

L’armamentario fornito dai Minicon comprende fucili d’assalto, lanciamissili, lanciagranate, scudi, corazze, e alcune abilità speciali tra cui planata, mimetizzazione e scatto ad alta velocità; ogni Minicon appartiene ad un gruppo in base al proprio colore, equipaggiando più Minicon dello stesso colore si ottengono affetti speciali come energia extra e ricarica più veloce delle armi.

Il gioco è suddiviso in livelli, ambientati in sud-America, nell’Antartico, in Canada e un’isola del pacifico; i livelli sono molto grandi e spingono il giocatore all’esplorazione (e indirettamente al combattimento), e pieni di Minicon e Data-com (che sbloccano parte della galleria). Le musiche sono anonime e tutt’altro che memorabili, ma molto adatte ai livelli e alle battaglie.

La varietà dei nemici è uno dei punti di forza del gioco, con una decina di differenti Decepticlone, Transformers privi della capacità di trasformarsi ma pesantemente armati, molti dei quali in possesso di abilità corpo-a-corpo in grado di far volare via il giocatore, fucili da cecchino, missili a ricerca, mimetizzazione (o in un caso, tutte le suddette abilità contemporaneamente), a cui si uniscono i Decepticon Cyclonus (elicottero), Starscream (jet da combattimento), Tidal Wave (una combinazione tra una portaerei, una nave da battaglia e un sottomarino), Megatron (carrarmato) e, nell’ultimo livello, Unicron.

La galleria è molto grande, e contiene tutto ciò che si può volere: schizzi preparatori, tracce musicali, foto dei giocattoli, una serie di mini pubblicità progresso con i personaggi del cartone degli anni ’80 e altro ancora. Il gioco non è esente da critiche, prima tra tutte la difficoltà del gioco, spesso nettamente al di sopra delle possibilità di un giocatore medio, seguite dalla rigidità dei personaggi in alcuni movimenti e della pressoché totale mancanza di indicazioni all’interno dei livelli, al limite dei personaggi selezionabili, e al ridicolo aumento della difficoltà nel caso si ritorni ad esplorare un livello dopo averlo completato e alla totale incapacità di reagire nel caso un nemico riesca a scagliare via il giocatore, che rimane vulnerabile fino a due secondi dopo essersi completamente arrestato (che in questo genere di giochi sono un’eternità).

Prodotto dalla Melbourne House, Il gioco è stato rilasciato ad aprile 2004 per PS2 dalla Atari e nuovamente un anno dopo; il gioco avrebbe dovuto far parte della “Trilogia di Unicron” e conseguentemente avere due seguiti, ma variazioni nel piano originale della trilogia (la serie Cybertron in Italia e altre parti del mondo non ne fa parte) e l’abbandono del progetto nonostante il sesto e settimo posto nei giochi più venduti dell’anno su PlayStation2 e multipiattaforma in generale rispettivamente, hanno messo fine a tale possibilità

Il gioco è stata venduto abbastanza bene in Italia, e pressoché qualsiasi fan ne ha posseduto una copia, rendendolo possibile da trovare anche di seconda mano. Si può facilmente trovare su internet a prezzi che variano tra 5 e 15 euro circa

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