Donald Trump si è ripreso la Casa Bianca, e le sue prime parole sono sui confini, che “sistemeremo“, e sul movimento che l’ha fatto vincere: “Questo è il più grande movimento della storia, aiuteremo il nostro Paese a lenire le ferite. Gli Stati Uniti ci hanno dato un mandato senza precedenti. Abbiamo ripreso il Senato. Abbiamo vinto dappertutto“. Il presidente eletto ricorda con orgoglio di aver ripreso anche il voto popolare, quello stesso voto che perse anche nell’elezione vittoriosa contro Hillary Clinton, e riconduce al soprannaturale la sua vittoria: “Dio mi ha salvato per una ragione: salvare il Paese e farlo tornare una grande nazione. E compiere questa missione insieme“.
Trump, secondo Fox, è diventato il 47esimo presidente Usa, il primo a ricoprire due mandati presidenziali non consecutivi dopo il dem Stephen Grover Cleveland (a fine ‘800), il primo con una condanna penale e il presidente più vecchio ad insediarsi, a 78 anni. La sua è una vera e propria impresa senza precedenti perché è riuscito a tornare alla Casa Bianca sfidando ogni regola del politicamente corretto, sopravvivendo a due impeachment, vari processi, due condanne penali e vari scandali. Dopo l’assalto al Capitol sembrava un leader politico finito, abbandonato anche dal suo partito, che invece è riuscito a riconquistare.
Queste le prima parole di Trump: “Abbiamo migliaia di amici, voglio ringraziarvi tanto. E’ stato un movimento inedito, il nostro”. Il tycoon sale sul palco con la famiglia al completo, ci sono Melania e i figli, anche Ivanka e il marito Jared Kushner. Dal pubblico si alza il coro “Usa Usa”. Poi Trump fa uno spot al libro della figlia, che “sta vendendo tanto nel Paese, è un bestseller“. ed aggiunge “E’ una vittoria magnifica, renderemo di nuovo grande l’America, una vittoria politica mai vista» negli Stati Uniti” . Poi ringrazia “la mia meravigliosa famiglia”. “Vincere il voto popolare è bello. Abbiamo vinto il Senato. Abbiamo scritto la storia. Ringrazio la mia bella moglie Melania, lavora duramente per aiutare le persone“, ha messo in evidenza. Poi chiama Vance sul palco, elogia apertamente Elon Musk (“è nata una stella, è un super-genio, noi dobbiamo tutelare i nostri geni”). JD Vance ha preso la parola e detto che questa “è stata la più grande rimonta della storia americana”. Trump si dice molto contento di aver vinto anche il voto popolare non solo il Collegio elettorale. Nel 2016 Hillary Clinton lo superò di 3 milioni di voti
Trump parla dalla sua residenza personale di Palm Beach quando è ormai in nettissimo vantaggio in Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Minnesota e Arizona, dopo aver vinto in Georgia e North Carolina. Il discorso di Trump – piuttosto rapido, e relativamente privo di asprezze polemiche – si conclude con YMCA dei Village People.
Kamala Harris per ora tace a Washington . Non si è blindata alla Casa Bianca, protetta dai reticolati e dai servizi segreti. Dalla sua residenza del Naval Observatory ha fatto le ultime telefonate negli Stati in bilico, soprattutto in Pennsylvania, tentando disperatamente di far sentire gli elettori indecisi talmente importanti da meritare una chiamata dalla vicepresidente. Poi si è trasferita con il marito Doug e i collaboratori nell’università Howard dove ha studiato da ragazza.
Quattro anni fa, Trump era barricato alla Casa Bianca: “E non avrei mai dovuto andarmene” ha ripetuto ieri, come a rivendicare il sostegno al tentativo di golpe del 6 gennaio 2017. Forse per scaramanzia, il clan di Trump si ritrova anche stavolta in un Hilton, però in Florida, vicino alla villa da 128 stanze a Mar-a-Lago dove sono scesi Musk e i più generosi tra i finanziatori della sua campagna elettorale.
Su Google le ricerche dei nomi dei candidati sono aumentate del 488% in un giorno: a poche ore dalla chiusura dei seggi, milioni di americani non avevano ancora deciso. Lunghe code negli Stati in bilico. Gli abitanti dello Pennsylvania sono stati contestati sino all’ultimo da centomila visite a domicilio dei volontari di Kamala Harris; tutto ciò proprio mentre la procura dichiarava legittima la lotteria con cui Musk metteva in palio tra gli elettori un milione di dollari a giorno.
Il vento populista, anti-politico, anti-establishment, anti-élites che da decenni spazza tutte le democrazie del mondo soffia ancora dalla parte di Trump; e non è l’uragano Rafael, che si avvicina nella notte. Fuori dall’Hilton si sentono i clacson dei pick-up con le bandiere americane.
Il commento della premier Meloni
“A nome mio e del Governo italiano, le più sincere congratulazioni al Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni “sorelle”, legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro Presidente.” questo il plauso del Governo Italia alla vittoria elettorale di Trump.
Kamala Harris ai suoi sostenitori: “Non disperate”
Dopo una giornata di silenzio, la vicepresidente Usa si presenta ai suoi sostenitori. Non è un discorso della sconfitta, ma un invito a rimboccarsi le maniche. “La luce della promessa americana brillerà sempre finché continueremo a lottare” e “sono orgogliosa della campagna che abbiamo fatto “Il mio cuore è colmo oggi: pieno di gratitudine per la fiducia che avete riposto in me, pieno di amore per il nostro Paese e pieno di determinazione“. Sono state queste le prime parole con le quali la vicepresidente degli Stati Uniti d’America e sconfitta delle elezioni Usa, Kamala Harris ha salutato i suoi sostenitori riuniti a Washington che l’hanno accolta calorosamente.
La voce di Kamala Harris si è incrinata mentre ringraziava i suoi sostenitori e nel ringraziare il marito Doug Emhoff ha pianto. Emozionato anche il vicepresidente candidato, Tim Walz. “Ringrazio il Presidente Biden per il suo sostegno” ha detto. Con un cenno alle future elezioni che potrebbero aiutare i Democratici a riconquistare il potere politico, Kamala Harris ha esortato i suoi sostenitori a rimanere impegnati nel processo democratico.
“La lotta per la nostra libertà richiederà un duro lavoro, ma come dico sempre, a noi piace il duro lavoro. Il lavoro duro è un buon lavoro. Il lavoro duro può essere un lavoro gioioso. E la lotta per il nostro Paese vale sempre la pena”, ha detto la Harris. La vicepresidente si è quindi rivolta ai giovani “va bene sentirsi tristi e delusi, ma sappiate che andrà tutto bene. In campagna elettorale dicevo spesso: “Quando combattiamo, vinciamo”. Ma il fatto è che a volte la lotta richiede un po’ di tempo. Questo non significa che non vinceremo. Non significa che non vinceremo. L‘importante è non arrendersi mai“.
“Quindi, a tutti coloro che stanno guardando, non disperate. Non è il momento di alzare le mani. È il momento di rimboccarsi le maniche. È il momento di organizzarsi, di mobilitarsi e di impegnarsi per la libertà, la giustizia e il futuro che sappiamo di poter costruire insieme” ha ribadito “noi siamo fedeli non a un presidente o a un partito ma alla Costituzione degli Stati Uniti“.