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22 Dicembre 2024 22:11

Tutto quello da sapere sulla notte degli Oscar 2022 da Hollywood

Oltre al regista napoletano, Paolo Sorrentino a sostenere le speranze italiane l'attenzione si concentra anche su Enrico Casarosa, che ha diretto il film d'animazione "Luca", e Massimo Cantini Parrini, in gara per i costumi di "Cyrano"
di Alessandra Monti

È arrivata la notte degli Oscar di Hollywood a Los Angeles, che inizierà preceduta dall’immancabile red carpet a seguito del fuso orario fra l’ Italia e la California nelle prime ore di lunedì 28 marzo per concludersi intorno alle 6 del mattino. Per vederla davanti al televisore bisognerà fare come si suol dire “nottata”. La 94esima edizione della Notte degli Oscar avrà un momento dedicato all’Ucraina. “Sarà uno spazio onesto e sentito, come devono essere trattati questi difficili momenti”, hanno detto Regina Hall e Wanda Skyes al New York Times , due delle tre presentatrici della “notte delle stelle” in onda sulla Abc. La Hall e la Skyes non hanno precisato se il segmento includerà un collegamento con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky come caldeggiato dalla terza conduttrice, Amy Schumer, che non ha partecipato all’intervista perché non si sentiva bene.

La notte degli Oscar 2022 verrà trasmessa in diretta dalle 00.15 su Sky Cinema Oscar (canale 303 di Sky), su Sky Uno, in streaming internet su NOW e in chiaro su TV8. La conduzione è affidata a Francesco Castelnuovo affiancato da Gianni Canova e dalla giornalista Francesca Baraghini di Sky TG24. La premiazione degli Oscar verra riproposta integralmente lunedì 28 marzo su Sky Cinema Oscar nel pomeriggio, mentre in prima serata l’appuntamento con “Il meglio della Notte degli Oscar® 2022″ sarà dalle 21.15 su Sky Cinema Oscar e Sky Uno, disponibile anche on demand su Sky e NOW e in chiaro su TV8 sempre il 28 marzo alle 23.45.

Tra gli ospiti della nottata televisiva italiana sono annunciati Claudia Gerini, Costantino della Gherardesca, Lillo&Greg, e due attori Enzo Decaro e Massimiliano Gallo in rappresentanza del cast del film italiano nominato come miglior film internazionale “È stata la mano di Dio” diretto da Paolo Sorrentino.

La conduzione degli Oscar

Dopo aver rinunciato ad affidare negli ultimi tre anni, la conduzione della notte degli Oscar a un solo conduttore “guida”, Hollywood punta di nuovo su una conduzione non più “monocratica” ma di forte impatto della serata, e la scelta è ricaduta su tre attrici comiche molto amate dal pubblico americano: Regina Hall, Amy Schumer e Wanda Sykes. Il cast che si alternerà alla presentatrici e annuncerà candidati e aprirà buste prevede la presenza di: Josh Brolin, Jamie Lee Curtis, Jennifer Garner, Jake Gyllenhaal, Tiffany Haddish, Woody Harrelson , Tony Hawk, HER, Samuel L. Jackson, Lily James, Daniel Kaluuya, DJ Khaled, Mila Kunis, John Leguizamo, Simu Liu, Shawn Mendes, Jason Momoa, Bill Murray, Lupita Nyong’o, Elliot Page, Rosie Perez, Tyler Perry, JK Simmons, Kelly Slater, Wesley Snipes, Uma Thurman, John Travolta, Shaun White, Yuh-Jung Youn e Rachel Zegler.

La speranza è quella di vedere salire gli indici di ascolto, sempre più in discesa, puntando sulle “gag” irriverenti di un trio di donne molto esperte. La Schumer ha condotto gli Mtv Movie Awards nel 2015, la Hall ha presentato i Bet Awards nel 2019, mentre la Sykes ha condotto i Glaad Media Awards 2018.

Hollywood prevede che le tre conduttrici rompano gli schemi, creando qualcosa di virale, otto anni dopo il celebre selfie di Ellen DeGeneres con un gruppo di star, tra cui Bradley Cooper – che scattò la foto – Brad Pitt, Meryl Streep, Julia Roberts e, sullo sfondo, prima che gli scandali sessuali lo travolgessero, Kevin Spacey. Quella foto, pubblicata dalla conduttrice su Twitter, venne ritwittata quasi 3 milioni di volte. “Se solo il braccio di Bradley fosse stato più lungo – aveva commentato DeGeneresMiglior foto di sempre“.

Paolo Sorrentino, Enrico Casarosa, Massimo Cantini Parrini,

L’ Italia ad Hollywood

L’attenzione dell’Italia si concentra oltre al regista napoletano Sorrentino, su altri due candidati all’Oscar: Enrico Casarosa, che ha diretto il film d’animazione Luca, e Massimo Cantini Parrini, in gara per i costumi di Cyrano. Casarosa, genovese di nascita ma ormai newyorkese di adozione, ha iniziato la carriera disegnando tavole per alcune serie tv di Disney Channel, ed è poi passato nella squadra di disegnatori di “Cars-Motori ruggenti”, “Ratatouille” e “Up“, Oscar come miglior film di animazione rispettivamente nel 2008 e nel 2010.

“Luca”, il film d’animazione diretto da Enrico Casarosa

Un suo precedente cortometraggio di animazione, “La luna”, era stato candidato alla statuetta nel 2012. “Luca” che è stato prodotto da Pixar e Disney, ed è la prima volta che i due colossi di Hollywood hanno ambientato un loro film in Italia, narra l’estate del 1959 di un gruppo di ragazzini alle Cinque Terre: protagonisti Luca Paguro e Alberto Scorfano, due giovani mostri marini in grado di assumere sembianze umane che decidono di passare le loro vacanze insieme agli umani.

Massimo Cantini Parrini, fiorentino, ha ereditato la passione per i costumi dalla nonna sarta. Dopo la laurea in Cultura e Stilismo della moda, grazie a una borsa di studio si è trasferito a Roma per lavorare al Centro Sperimentale di Cinematografia. Cantini Parrini allievo del maestro Piero Tosi, ha lavorato nelle sartorie dello spettacolo più prestigiose: dalla Tirelli a quella di Gabriella Pescucci, vincitrice dell’ Oscar nel 1994 per i costumi di “L’età dell’innocenza” diretto da Martin Scorsese.

Una scena tratta dal “Cyrano” con i costumi di Massimo Cantini Parrini

Cantini Parrini era già stato candidato l’anno scorso per il Pinocchiodi Matteo Garrone. Oltre alla nomination per l’Oscar, “Cyrano” ne ha ottenuta una ai BAFTA 2022, i premi riconosciuti dall’accademia britannica del cinema. “Stavolta la sfida – ha raccontato lo stilista in un’intervista alla Cnnera raccontare con i costumi una storia parallela a quella del film, che tra l’altro è una versione rinnovata di un classico della letteratura”. Gli abiti di “Cyrano“, pensato dal regista Joe Wright come un musical con una colonna sonora rock, rievocano l’epoca della narrazione ma al tempo stesso consentono agli attori di muoversi e ballare. E sono belli da vedere come un quadro.

I favoriti degli Oscar 2022

Quest’anno l’accoppiata degli Oscar per il miglior attore e la migliore attrice protagonisti potrebbe risultare una questione di famiglia, a patto che Will Smith e Jessica Chastain lo permettano. Nella lista dei nominati ci sono Javier Bardem per “A proposito dei Ricardo“, biopic sulla vita privata di Desi Arnaz e Lucille Ball, la coppia protagonista negli anni Cinquanta della sit-com “Lucy e io“, e la moglie, Penelope Cruz, per “Madri parallele“, storia incentrata sulle maternità intrecciate a relazioni complesse, diretta da Pedro Almodovar.

l’ attore Will Smith

In corsa per l’Oscar ci sono anche Benedict Cumberbatch, cowboy crepuscolare in “Il potere del cane”; ed Andrew Garfield, nelle vesti del compositore di Broadway Jonathan Larson nell’adattamento cinematografico del suo musical “Tick, Tick Boom!” ed il vero grande favorito, Will Smith, nei panni di padre-padrone delle sorelle Venus e Serena Williams in “Una famiglia vincente – King Richard“.

Conclude le candidature il “gigante” del cinema americano Denzel Washington, protagonista di un Macbeth girato come un’opera teatrale da Joel Coen. Sul fronte femminile, le altre quattro attrici in gara con Penelope Cruz sono la grande favorita Jessica Chastain, per il suo straordinario ruolo in “Gli occhi di Tammy Faye“, in cui impersona Tammy Faye Bakker, la telepredicatrice americana che conquistò l’America insieme al marito Jim, prima che la coppia fosse travolta da una serie di scandali; Olivia Colman, al centro di una complessa relazione madre-figlia in “La figlia oscura”; Nicole Kidman, nei panni di Lucille Ball in “A proposito dei Ricardo“, e Kristen Stewart, che interpreta Lady D in “Spencer“, ricostruzione dei giorni in cui Diana Spencer decise di divorziare dal Principe Carlo.

I grandi esclusi

Nella grande notte degli Oscar come sempre ci saranno dei vincitori e degli sconfitti. Ma a ventiquattr’ore dall’inizio della 94 edizione, in programma al “Dolby Theatre” di Hollywood, ci sono dei grandi personaggi che risultano già sconfitti: sono gli esclusi dalle nomination annunciate l’8 febbraio.

Tra loro, anche se può apparire un paradosso, compare il regista Denis Villeneuve, il cui film, “Dune“, con dieci nomination e’ il secondo per potenziali Oscar dietro “Il potere del cane“, che e’ in corsa in dodici categorie: “Dune” e’ presente tra i miglior film, sceneggiatura non originale, sonoro, effetti visivi, fotografia, montaggio, scenografia, costumi, trucco e acconciature, colonna sonora originale, ma non per la regia.

Grande la delusione per Lady Gaga, magnifica interprete di “House of Gucci”, ma anche per la cantante americana Jennifer Hudson (“Respect“), l’attrice irlandese Caitriona Mary Balfe (“Belfast“) e la norvegese Renate Reinsve per “La persona peggiore del mondo“.

I candidati alla vittoria

A contendere il premio 10 film, due in più rispetto all’edizione 2021. Molto considerato anche “Belfast” di Kenneth Branagh; “I segni del cuore” di Sian Heder; “Don’t Look Up” di Adam McKay; “Dune” di Denis Villeneuve; “Una famiglia vincente – King Richard” di Reinaldo Marcus Green; “West Side Story” di Steven Spielberg; “La Fiera delle illusioni” di Guillermo del Toro e “Licorice Pizza” di Paul Thomas Anderson.

“Il potere del cane” concorre di fatto contro tutti: è questa, secondo gli scommettitori, la vera grande sfida per il miglior film alla 94esima notte degli Oscar, prodotto da Netflix, e presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, vede un grande Benedict Cumberbatch come protagonista.

La versione cinematografica del romanzo “Il potere del cane scritto da Thomas Savage, pubblicato nel 1967, narra la storia di un allevatore, Phil Burbank, che incute paura e rispetto e sembra disinteressato all’amore, sino a quando il fratello non porta la nuova moglie, e il figlio di lei, a vivere nel ranch. Il film ha ricevuto 12 nominations, tra cui quello di “miglior film”, “miglior regista“, “miglior attore protagonista“, “miglior attore non protagonista” e “miglior scenografia”.

Se il film dovesse vincere, per la regista neozelandese Jane Campion sarebbe il secondo Oscar, dopo quello ottenuto – per la miglior sceneggiatura originale – per il leggendario “Lezioni di piano” del ’94. Sarebbe anche il secondo anno consecutivo in cui vincerebbe una donna, dopo Chloe’ Zoe con “Nomadland“.

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