di Redazione Cronache
Un ex magistrato, un generale in pensione della Guardia di Finanza avvocati e imprenditori sono stati colpiti da un’ordinanza di misure cautelari restrittive. Il gip di Napoli ha emesso una misura cautelare in carcere con il beneficio dei domiciliari nei confronti di Roberto Penna, all’epoca dei fatti sostituto procuratore presso il Tribunale di Salerno e la sua compagna Maria Gabriella Gallevi, avvocato del Foro di Salerno; e gli imprenditori Francesco Vorro ed Umberto Inverso e l’ ex generale Fabrizio Lisi in passato comandante della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza di L’Aquila.
L’inchiesta è dei pm Antonello Ardituro e Antonella Fratello della Procura di Napoli, coordinata dall’aggiunto Giuseppe Lucantonio e seguita personalmente dal procuratore capo Giovanni Melillo è partita a gennaio 2021. I reati contestati a vario titolo sono quelli corruzione per l’esercizio delle funzioni, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità.
L’attività d’indagine delegata al Ros dei Carabinieri , che va dall’ottobre 2020 al luglio 2021, avrebbe fatto luce su un vero e proprio “patto corruttivo” tra il magistrato, a conoscenza, per ragioni d’ufficio, di informazioni coperte da segreto, e gli imprenditori del consorzio i quali avvalendosi della compiacenza del magistrato, avevano intenzione di allacciare rapporti privilegiati con i funzionari del Palazzo di Governo di Salerno per conseguire la collocazione del consorzio nella cosiddetta “white list”.
Tra gli obiettivi che si erano prefissati figura anche la sottoscrizione di un protocollo di legalità tra il loro consorzio e la Prefettura. compiacenza sarebbero riusciti a evitare i provvedimenti interdittivi della Prefettura di Salerno, dove, peraltro, il consorzio in questione aveva la sua sede. Nell’ambito di questa indagine , lo scorso luglio erano state eseguite delle perquisizioni. Sotto i riflettori, incontri del pm con gli imprenditori.
Secondo gli inquirenti, Roberto Penna che avrebbe abusato delle sue funzioni di magistrato quando era sostituto procuratore a Salerno avrebbe informato gli imprenditori ora coinvolti nell’inchiesta per corruzione di procedimenti penali riguardanti abusi edilizi in cui risultavano coinvolti e di cui lui si stava occupando. La sua compagna, avvocato, sempre secondo le accuse, avrebbe ottenuto incarichi professionali grazie al magistrato che, come contropartita, avrebbe omesso di procedere nelle indagini sul conto degli imprenditori. Penna ha sempre mostrato disponibilità attraverso il suo legale a collaborare con gli inquirenti.