ROMA – Un militare tarantino Cosimo (Mimmo) Appeso, 49 anni, luogotenente della Marina Militare, è tra gli arrestati nell’ambito dell’inchiesta condotta da Polizia, Carabinieri e Guardia costiera, coordinata dalla locale Direzione distrettuale antimafia, I provvedimenti sono stati attuati su richiesta della DDA ed emessi dal Gip di Roma Alessandra Boffi.“ con le accuse di di “abuso d’ufficio“, “turbata libertà degli incanti“, “falsità ideologica”, “concussione e corruzione” in merito alla vicenda relativa all’affidamento dello stabilimento balneare l’ “Orsa Maggiore” molto noto ad Ostia, per molto tempo del Cral delle Poste e poi affidato in men che non si dica ad una azienda costituita ad arte. Gli inquirenti, che contestano anche l’aggravante del metodo mafioso, ritengono che gli indagati finiti in carcere o ai domiciliari hanno realizzato le loro condotte criminose “per agevolare il clan Spada, federato ai Fasciani, ed egemone nel territorio di Ostia”.
Insieme ad Appeso, sono finiti in carcere Aldo Papalini, 66 anni, già direttore dell’ufficio tecnico e dell’unità operativa ambiente del XIII municipio del Comune di Roma Ostia; Armando Spada, 47 anni, ritenuto punto di riferimento del clan e chiamato ‘capo mafia’ nelle intercettazioni. L’assegnazione dell’Orsa Maggiore ad Ostia – secondo gli investigatori della Procura della repubblica di Roma – “è stata condotta da Papalini in concorso con Damiano Facioni, Ferdinando Colloca (fratello dell’allora consigliere Salvatore, del XIII municipio)” e Matilde Magni, questi ultimi nella qualità di soci formali. Appeso e Spada sono ritenuti “soci di fatto” della Blu Dream srl, società costituita solo il giorno prima dell’assegnazione.
Secondo il procuratore aggiunto Michele Prestipino e i pm Ilaria Calò e Mario Palazzi questa vicenda “è emblematica poiché si inserisce in un ampio contesto che vede il territorio lidense oggetto di appetiti criminali da parte delle locali consorterie mafiose dedite specialmente” ad accaparrarsi “aree demaniali e stabilimenti balneari”. Agli arresti domiciliari sono andati: Giovanni Recchia, 49 anni; Antonio Amore, 81; Damiano Falcioni, 30; Ferdinando Colloca, 48; Matilde Magni, 56; Angelo Salzano, 53. Gli investigatori ricordano come il boss Carmine Spada è stato arrestato arrestato nel luglio 2013 durante l’operazione ‘Nuova Alba‘.