ROMA. Lo hanno annunciato ieri gli attivisti del comitato organizzatore dei Liberi e Pensanti, un’associazione para-politico-sindacale di Taranto composto prevalentemente da ex-sindacalisti, sostenendo che “la concomitanza con le elezioni amministrative non ci consentirà di proteggerlo da strumentalizzazioni.” ma dimenticando che due anni fa era in concomitanza delle elezioni regionali che sono sicuramente più importanti di quelle comunali.
Puntuale l’attacco alla giunta uscente ” c’è l’inadeguatezza dell’attuale amministrazione comunale…” ha detto l’ex-“sindacalista” Cataldo Ranieri. Immancabile la voce di un addetto ai lavori della recitazione (appunto….) tale Michele Riondino che ha parlato di “ostacoli” di “tentativi di boicottaggio.. ostruzionismo” degli anni scorsi. Concetti questi sostenuti anche dall’ex “sindacalista” Cataldo Ranieri.
Ebbene queste cari lettori sono FALSITA‘. Infatti questi signori dovrebbero ricordarsi cosa è realmente il Comitato dei Cittadini Liberi e Pensanti di Taranto. E’ solo e soltanto un’ A.P.S. cioè un’ associazione di promozione sociale. Non è un movimento politico, un’organizzazione sindacal . Leggetelo con i vostri occhi. E’ un’informazione presa dal loro statuto:
Il loro statuto è una comica reale. Ci vorrebbe Maurizio Crozza e poi riderebbe tutta l’ Italia. Leggete come si autodefinisce questo Comitato : “Spontaneo, apartitico ed aconfessionale, il Comitato ha carattere volontario e non persegue fini di lucro neanche in forma indiretta; esso si ispira ai principi della mutualità e della solidarietà ed intende favorire nuove forme di imprenditoria sociale. Il Comitato riunisce lavoratori, disoccupati, precari, studenti, professionisti, attivisti di spazi sociali e, comunque, cittadini di Taranto e della sua provincia che, per la prima volta insieme, “pretendono di essere al centro di ogni decisione politica inerente il futuro della città“. Scusate ma come si fa a dichiararsi “apolitici” e dopo un secondo leggere che “pretendono di essere al centro di ogni decisione politica inerente il futuro della città” ? Affermazioni degne di un rapido consulto psichiatrico.
Basta leggere le finalità statutarie poi per capire i loro veri scopi. Ve li riportiamo e commentiamo per vostra comodità:
1) la “lotta alla cultura della delega” per l’incentivazione della “partecipazione attiva dei lavoratori” e dei cittadini di Taranto e della sua provincia “ai processi decisionali” relativi alle scelte che li riguardano. In pratica sono contro la delega che i cittadini conferiscono ai candidati nel votarli democraticamente alle varie elezioni , e vogliono partecipare ai processi decisionali senza alcun mandato elettorale. E tutto ciò con una trentina di iscritti (ad 1 euro a tessera) o solo 3 iscritti a 10 euro l’una ???
2) la “tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici” (cioè quello che per legge possono fare solo associazioni sindacali rappresentative, riconosciute ed autorizzate per Legge !!! ) , la lotta alla disoccupazione ed al precariato, alla discriminazione e ad ogni forma di sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici, la promozione del diritto al lavoro, il sostegno e l’assistenza ai lavoratori e alle lavoratrici, (riecco le origini sindacali che emergono sotto mentite spoglie n.d.r.) in particolare ai giovani, alle donne, agli immigrati, ai precari e ai pensionati”. Nella foto che segue vi illustriamo come Cataldo Ranieri intende la “promozione sociale….
Altro passaggio comico è quello in cui indicano come loro scopo “la necessità di recuperare strutture fatiscenti ed aree dismesse attraverso politiche di salvaguardia dell’ambiente e del suo tessuto sociale, la valorizzazione e l’estensione del verde pubblico, la creazione di centri per lo studio ed il dibattito in particolare nelle zone ad alta evasione scolastica. Scopo del Comitato è anche quello di promuovere attività socio – culturali – ricreative al fine di offrire ai propri associati opportunità di aggregazione, di impegno e di crescita culturale. Tale obiettivo è perseguito attraverso l’organizzazione di seminari, mostre, convegni, corsi di istruzione e qualificazione, concorsi, cineforum, cene sociali, letture e discussione libri, tavole rotonde, assemblee pubbliche e gruppi di discussione, laboratori artistici, manifestazioni di carattere ricreativo cui potranno prendere parte anche i non associati“. ebbene abbiamo fatto uno sforzo diricerca facendoci aiutare da “papà Google” cioè il più importante motore di ricerca online al mondo, e di tutto ciò non abbiamo trovato alcuna traccia. Abbiamo trovato in realtà ben altro.
Così continua lo statuto….”Per tutte le predette attività il Comitato può ottenere sovvenzioni, finanziamenti, contributi e sponsorizzazioni da parte dei soggetti privati e degli enti competenti pubblici e privati, in ogni caso previa deliberazione dell’Assemblea. Il Comitato, per il raggiungimento dei propri fini sociali, può intervenire nei processi penali ai sensi degli artt. 91 ss. c.p.p. e costituirsi parte civile nei processi penali ai sensi degli artt. 74 ss. c.p.p. in tutti i casi in cui si proceda per reati la cui commissione lede le finalità statutarie (in pratica il tentativo di fare “cassa” n.d.r. ) ; a mero titolo esemplificativo, si indicano i processi penali per lesioni personali e morte del lavoratore a seguito di infortunio sul luogo di lavoro ovvero di malattia professionale, quelli per reati che cagionano situazioni di danno ovvero di pericolo per la pubblica incolumità e la salute umana a lavoratori e/o cittadini di Taranto e della sua provincia, quelli per reati propriamente di carattere ambientale – anche attinenti la gestione illecita dei rifiuti – che interessano Taranto e la sua provincia; sono da intendersi inclusi i processi per reati contestati in imputazione con condotta permanente iniziata prima della costituzione del Comitato“.
Questo è il passaggio più divertente e vergognoso, che manifesta una grossolana ignoranza. Secondo gli “scienzati del nulla” di questo Comitato, sarebbe possibile costituirsi parte civile “anche nei processi per reati contestati in imputazione iniziata prima della costituzione del Comitato” Ignorando che il diritto alla costituzione di parte civile deve essere conseguente ad un danno realmente subito, e di cui si possa comprovarne l’entità. Tutto ciò altro non è che uno squallido strumentale tentativo di riuscire a sgraffignare qualche spicciolo nel “processo ILVA-Ambiente Svenduto” avviatosi prima che nascesse questa associazione, che di promozione sociale ha ben poco in realtà.
Infatti non a caso la dr.ssa Wilma Gilli,Giudice delle Udienze Preliminari del Tribunale di Taranto, del processo in questione, ha escluso dalle parti civili nei confronti degli enti e delle persone giuridiche imputate nel processo, e respinto la richieste di costituzione in giudizio presentate dal Comitato “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti“.
Un altro passaggio imbarazzante è quello sulla millantata socialità di questa Associazione. Nello statuto infatti si asserisce che “il Comitato ha carattere volontario e non persegue fini di lucro neanche in forma indiretta; Il Comitato in caso di particolare necessità può assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo, anche ricorrendo ai propri associati. Il Comitato, per il raggiungimento dei propri scopi sociali, può compiere tutte le operazioni mobiliari, immobiliari, creditizie e finanziarie che ritiene opportune”. Resta da chiedersi come possa un gruppo di persone che dichiara ( a parole…) di non perseguire “fini di lucro neanche in forma indiretta” , poter svolgere “tutte le operazioni mobiliari, immobiliari, creditizie e finanziarie che ritiene opportune” che prevedono un utile e in caso finanziario autorizzazioni di legge e rispetto di norme che non esistono in questo statuto !
Di questo Comitato ci eravamo occupati in tempi passati allorquando segnalammo le macroscopiche illegalità fiscali, legali e statutarie commesse dal Comitato Liberi e Pensanti nell’organizzazione del concerto del 1° maggio 2015 , che è peraltro l’unica manifestazione di cui esiste un bilancio-rendiconto pubblico (che è anche inquietante per certi versi). Infatti il Concerto è da sempre il “trionfo” pubblico dell’ abusivismo e dell’ evasione fiscale a Taranto . Una manifestazione in cui hanno venduto di tutto e di più: dai panini ai fiaschi di vino, dalle bottigliette di acque all’immancabile birra che i tarantini credono sia fatta a Taranto, quando invece è fatta a Roma. Una manifestazione in cui per una poco acuta organizzazione delle forze dell’ ordine disposta dalla Prefettura, la Guardia di Finanza cioè l’autorità di Polizia preposta per istituto suo reati i fiscali venne relegata a controllare eventuale spaccio di droghe, non potendo quindi controllare la regolarità e fiscalità delle vendite di bevande effettuate in occasione del concerto del 2015 che hanno fruttato (in esenzione di tasse) ai Liberi e Pensanti, la bellezza di 100.000,00 (CENTOMILA) EURO che avrebbe dovuto essere verificata dalla Polizia Amministrativa dalla Questura di Taranto. Ma sembrerebbe che la Questura non abbia effettuato alcun controllo !
Al momento il Comitato Liberi e Pensanti non ha ancora pubblicato il rendiconto della manifestazione del 2016, a distanza di quasi un anno dal suo svolgimento. Ecco chi sono questi signori che protestano, si “spacciano” come associazione di promozione sociale . Solo a Taranto potevano trovare terreno fertile…in una città più seria, rigorosoa, legalitaria, con una politica ben rappresentata, questi signori non avrebbero mai trovato tutto questo spazio.
Rendiconto 2015 Liberi e pensanti
L’unico rendiconto di questa associazione: il 2015. Niente per il 2014, niente per il 2016. Un rendiconto su cui ci sarebbe tanto da accertare….