E’ Urbano Cairo il nuovo editore del Corriere della Sera, dopo aver vinto la sua scalata alla conquista della Rcs, con la sua Opas che ha conquistato il 48,82% delle azioni della casa editrice di via Solferino mentre la cordata Bonomi con l’Opa a 1 euro cash si è fermata al 37,7%. Ha vinto la tenacia e la perseveranza dell’editore che con la sua Cairo Communication fattura un terzo della Rizzoli, ed è riuscito a scalzare dalla tolda di comando del Corriere azionisti storici come Mediobanca, Pirelli, e anche Della Valle e UnipolSai. Una vittoria difficile da immaginare, ma ottenuta con grande strategia e correttezza.
Adesso però bisognerà verificare quanti degli azionisti che hanno consegnato i propri titoli Rcs all’offerta di Bonomi avranno voglia di “migrare” su quella di Cairo. Una possibilità che durerà per cinque giorni di Borsa a partire da giovedì prossimo. Dopodichè la Consob dovrà stabilire se la “cordata” sconfitta, cioè quella di Bonomi, potrà tenersi ugualmente le azioni che gli sono rimaste dopo la migrazione. Ma questa eventualità non sarà possibile secondo l’interpretazione della legge fornita dall’avvocato Sergio Erede, consulente di Cairo .
Cairo avrà in ogni caso in tasca una percentuale di azioni, il 48,8%, che gli consentirà di poter nominare il consiglio di amministrazione della Rcs e, se farà seguire i fatti alle promesse, ne nominerà a breve uno nuovo che lo vedrà amministratore delegato del gruppo RCS per ristrutturare e rilanciare la casa editrice. “Conoscendo personalmente molto bene Urbano Cairo – dice il nostro direttore Antonello de Gennaro – ed essendogli amico da circa 20 anni, sono certo che dopo aver inventato dal nulla la sua società Cairo Communication e rilevato, risanato e rilanciato La7, sarà capace di far tornar agli antichi fasti la Rizzoli negli ultimi tempi gestita da gente che di editoria sapeva poco e nulla“
Per Mediobanca è una sconfitta a dir poco bruciante, in quanto nel gruppo dei “vincitori” che hanno affiancato Cairo, c’è l’antagonista storico cioè Banca Intesa Sanpaolo, che fin dal primo momento ha sostenuto la discesa in campo di un editore “puro” che ha costruito la sua carriera nel settore dei periodici e, per ultimo nella tv con La7.