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30 Novembre 2024 11:43

VACCINAZIONI: NESSUN FURBETTO, TUTTO,IN REGOLA. LA PROCURA DI BARI A MALINCUORE ARCHIVIA

Nelle richieste di archiviazione, firmate dall’aggiunto Alessio Coccioli e dal pm Baldo Pisani che hanno coordinato le indagini dei Carabinieri del Nas, venendo siglate dal procuratore Roberto Rossi, gli inquirenti affermano che "Nella sostanza emerge che De Bartolomeo Luigi, De Bartolomeo Domenico, Canonico Nicola imprenditori, sono stati vaccinati in quanto in contatto con potenziali fonti di contagio in ambiente sanitario

di REDAZIONE CRONACHE

Ancora una volta la stampa pugliese si contraddistingue per una propria specialità negativa: quella di sbattere in prima pagina nomi illustri per sensazionalismo propedeutico a vendere qualche copia più in edicola o qualche “click” in più sul web. Infatti le risultanze investigative dei NAS e della Procura di Bari hanno accertato che non erano “furbetti” quelle persone che si erano vaccinate contro il Covid in provincia di Bari a gennaio 2021, quando le dosi erano inizialmente riservate ai medici ospedalieri e alle Rsa.

l’ing. Domenico De Bartolomeo vice presidente di ANCE ed AD della De BAR Costruzioni di Bari

Dagli accertamenti svolti dei pm baresi è emersa “l’infondatezza” delle accuse a carico degli imprenditori baresi Domenico e Luigi De Bartolomeo, il primo ex presidente di Confindustria Puglia ed il secondo, suo fratello e “braccio destro” nella DEBAR Costruzioni, e Nicola Canonico imprenditore ed attuale presidente del Foggia Calcio. “Il procedimento veniva iscritto per separazione dal procedimento principale RGNR 4294/21 mod 21 – scrivono i pm nella loro richiesta di archiviazione- al fine di definire le posizioni degli indagati che – reso interrogatorio – avevano fornito chiarimenti ragionevolmente sufficienti ad escludere la consumazione delle rubricate fattispecie. Per quanto concerne la posizione di De Bartolomeo Domenico vaccinato in data 08/01/2021 presso l’ Ospedale Bari “Di Venere” – Triggiano è emerso quanto segue. Le difese sono sostanzialmente speculari rispetto a quelle di De Bartolomeo Luigi. Ha aggiunto che tutti i lavoratori che operano su Foggia, facente parte della società Debar (società capogruppo dell’associazione temporanea di imprese Debar – Com per i lavori eseguiti presso l’Ospedale di Foggia), erano stati tutti vaccinati in ragione delle opere ivi realizzate che si pongono in prossimità spaziale ai reparti in cui è alto il rischio epidemiologico“.

gli imprenditori Domenico e Luigi De Bartolomeo

Così continua la richiesta di archiviazione: “Per quanto riguarda la posizione Canonico Nicola vaccinato in data 08/01/2021 presso Ospedale Bari “Di Venere” – Triggiano è emerso quanto segue E’ amministratore unico della C.N. Costruzioni Generali s.p.a., società che svolge attività di manutenzione in reparti ospedalieri. E’stato contattato da Mauro Ceglie, facente parte di un consorzio costituiti a Taranto (Com), nell’ambito di una chat legata ad Invitalia” .

Nicola Canonico, amministratore della C.N. Costruzioni Generali s.p.a.

I magistrati della procura barese dinnanzi a delle evidenti giustificazioni non hanno potuto fare altro che scagionarli dalle accuse, senza però esimersi dal fare qualche inutile polemica di troppo affermando che la decisione delle ASL è “Una scelta di valori proiettata verso canoni economici ed utilitaristici non sempre direttamente collegati alla fragilità dei soggetti cui somministrare la vaccinazione“.

Nelle richieste di archiviazione, firmate dall’aggiunto Alessio Coccioli e dal pm Baldo Pisani che hanno coordinato le indagini dei carabinieri del Nas, venendo siglate dal procuratore Roberto Rossi, gli inquirenti affermano che Nella sostanza emerge che De Bartolomeo Luigi, De Bartolomeo Domenico, Canonico Nicola imprenditori, sono stati vaccinati in quanto in contatto con potenziali fonti di contagio in ambiente sanitario.si legge nella richiesta di archiviazione- E’ da rilevare che la scelta della PA di procedere a preferire quadri dirigenziali di aziende operanti in regime di contrattuale può apparire non scevra da censure sotto il profilo dell’opportunità rispetto ai soggetti cd fragili: tale valutazione tuttavia non consente di ritenere ascrivibile l’elemento psicologico delle ipotesi di reato indicate in rubrica agli indagati, in quanto non è emersa una condotta di prevaricazione rispetto alle liste di attesa ed ai criteri da seguire.

Una domanda legittima da farsi è la seguente: chi risarcirà il danno di immagine generato nei confronti degli imprenditori Di Bartolomeo e Canonico indicati all’opinione pubblica come dei “furbetti del vaccino” dalla solita stampa locale. E sopratutto chi ripagherà le spese legali a quelle persone che hanno dovuto avvalersi di un avvocato per affrontare gli interrogatori disposti dalla Procura ?

A 34 dei 48 indagati , tra i quali comparivano amministrativi e paramedici di studi medici, due farmacisti, una guardia giurata e 8 dipendenti dell’ Acquedotto Pugliese, vennero contestate le ipotesi di reato per false dichiarazioni sulla identità, truffa aggravata ai danni del Sistema sanitario nazionale e falso ideologico. Nel provvedimento della Procura si legge inoltre che “Deve essere analizzata la posizione del personale delle farmacie o dei dipendenti delle farmacie“.

Il nuovo Ospedale San Cataldo di Taranto in fase di costruzione dal Consorzio guidato dalla Debar

L’indagata Maria Di Bari vaccinatasi in data 16/01/2021 presso il Centro vaccinale del Comune di Turi ha chiarito quanto segue: “Lavora presso la Farmacia Lavarra di Turi dal 2017. Il 29 dicembre ha ricevuto una comunicazione da Federfarma con cui veniva fatta rientrare tra le persone ad alto rischio e, dunque, tra le persone da vaccinare (il documento è versato in atti ed è corrispondente alle dichiarazioni rese dall’indagata). A quel punto, avendo compilato un modulo on-line per l’adesione alla campagna vaccinale, in data 14.1.2021, mandava un’e-mail al Dott. Miale, responsabile del Centro vaccinale di Turi, per l’eventuale disponibilità del centro alla vaccinazione. Successivamente ricevevano una chiamata dal centro vaccinale in cui venivano convocati, divisi in gruppi, per la vaccinazione“.

Un altra indagata Caterina Iintini ha chiarito quanto segue. “Si è vaccinata in data 10/01/2021 presso il Centro vaccinale del Comune di Alberobello. Lavora presso la Farmacia Villa di Castellana Grotte. Lavora come apprendista e in data 28.12.2020 ha ricevuto un’e-mail di invito di adesione alla vaccinazione dall’Ordine dei Farmacisti. Il 14.1.2021 riceveva una seconda e-mail con cui le veniva comunicata la presa in carico dell’adesione. Successivamente, riceveva una telefonata dall’A.S.L. di Bari con cui le veniva richiesto la conferma dei dati. A quel punto si vaccinava, qualificandosi come farmacista. La posizione procedimentale è assimilabile a quella del personale degli studi medici“.

Vi è poi la posizione della guardia giurata Donato Loporacaro vaccinato in data 6/01/2021 presso l’ Ospedale Della Murgia “Fabio Perinei” – ASL Bari che “Ha riferito di essere guardia giurata e di lavorare presso l’Istituto di Vigilanza Nuova Altilia nell’Ospedale Perinei (id est: Ospedale Della Murgia “Fabio Perinei” – ASL Bari), dove è a stretto contatto con i reparti, medici, infermieri, malati. Di conseguenza, assieme ai suoi colleghi, chiedeva alla Direzione Medica di fare il vaccino. Dopo un iniziale diniego da parte della Direzione medica, arrivava l’assenso alla vaccinazione anche per loro. A quel punto, assieme ai colleghi, compilava il modulo con nome e cognome per sottoporsi alla vaccinazione. Fisicamente svolge servizio o nei pressi dello scanner o facendo dei giri per i piani, controllando sia l’interno che l’esterno (ma non entrando nei reparti, ad esclusione del reparto psichiatrico dove le chiamate di aiuto sono elevate). Il loro intervento viene altresì richiesto nel Reparto di Pronto Soccorso. L’avvocato dell’indagato ha rimarcato che l’Ospedale Perinei, ove presta servizio il Loporcaro, è un Ospedale Covid. L’interrogatorio ha ragionevolmente chiarito la posizione“.

Nell’inchiesta della Procura di Bari erano inizialmente indagate 62 persone. (Petruzzi Maria, Pesce Dominga, Silvestri Chiara, Sportelli Elisabetta,Sabatelli Elsabetta, Schena Maria, Molinari Lucia, Carpinelli Carla, Limongelli Loredana, Leoce Antoni Vita, Buongiorno Claudia, Camastra Rosanna, Gonnella Giuseppina, Colacicco Piercarla, Di Lorenzo Palma Giusi, Divella Anna Maria, Giordano Vittoria, Lagreca Vitamaria, Laurieri Giuseppina, Nuzzi Cristina, Paradiso Tiziana, Recchia Rosanna, Santoro Loredana Rita, Scarabaggio Angela Angelita, Stano Elisa, Ventura Clementina, Battaglia Ivana Girolama, Intonti Antonella Maria, Pastore Antonia) per i 14 di loro tra i quali il neo rieletto sindaco di Noicattaro Raimondo Innamorato (Movimento 5Stelle) non c’è al momento richiesta di archiviazione in quanto le indagini delegate al NAS dei Carabinieri di Bari sono ancora in corso.

Anche il Consiglio di Stato indirettamente ha di fatto smentito le ipotesi accusatorie della alla Procura di Bari . Infatti il massimo organismo giudicante della giustizia amministrativa con la sentenza n. 7045/2021 pubblicata proprio oggi ha chiarito che “al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza», gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario di cui all’art. 1, comma 2, della l. n. 43 del 2006, che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, nelle parafarmacie e negli studi professionali sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2″.

Il Consiglio di Stato, ha quindi confermato la legittimità dell’obbligo vaccinale sottolineando che “quest’ultimo è imposto a tutela non solo del citato personale, impegnato nella lotta contro la diffusione del virus Sars-CoV-2, ma anche dei pazienti e delle persone più fragili che sono ricoverate o si recano comunque nelle strutture sanitarie o socioassistenziali. I giudici di Palazzo Spada hanno chiarito in particolare che “l’obbligo vaccinale non si fonda solo sulla relazione di cura e fiducia tra paziente e personale sanitario, ma anche sul più generale dovere di solidarietà (art. 2 Cost.) che grava su tutti i cittadini, a cominciare dal personale sanitario, nei confronti dei soggetti più vulnerabili e che sarebbero più esposti alle conseguenze gravi o addirittura letali del virus per via del contatto con soggetti non vaccinati

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