Grazie all’avvento di quella straordinaria persona che è Papa Francesco in Vaticano sono calate le attività finanziarie sospette ed illecite . La notizia proviene dal Rapporto 2014 dell’ AIF, l’ Authority finaziaria vaticana che, “ha ricevuto 147 segnalazioni di attività sospette“, delle quali “141 dagli enti vigilati, 4 dalle autorità della santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano e due da altri enti“. “Dal numero e qualità delle segnalazioni emerge – dichiara il Rapporto – un graduale e complessivo consolidamento dei meccanismi di segnalazione, una maggiore consapevolezza degli obblighi di prevenzione e contrasto delle attività finanziarie da parte dei soggetti vigilanti e una crescente efficacia del sistema nel suo insieme“. Nel 2011 le segnalazioni erano state 2, diventate 6 nel 2012, ben 202 nel 2013 . L’anno scorso, l’ammontare delle operazioni sospese è di 561.574,89 euro.
“Il picco del 2013 – spiegano i dirigenti riconoscendo la svolta legalitaria innescata all’indomani dall’elezione a Papa di Jorge Mario Bergoglio – era legata al lavoro all’interno dello Ior per la revisione e la chiusura di rapporti e conti“. Allo stato attuale, ha sottolineato in proposito ai giornalisti, Tommaso Di Ruzza il direttore dell’ AIF, “ci sono un buon grado di dialogo e di reciproca fiducia con la Banca d’Italia e speriamo, tra non molto tempo, di formalizzare la cooperazione e gli scambi di informazione” . L’attività dell’AIF è necessaria, si legge nel Rapporto, “qualora vi sia “fondato motivo di sospettare un’attività di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo”, l’AIF trasmette i rapporti all’ufficio del Promotore di giustizia (pm) presso il tribunale dello Stato della Città del Vaticano, e nel 2014 l’AIF “ha trasmesso sette rapporti all’ufficio del promotore di giustizia” e “nella maggior parte dei casi le optesi di reato presupposto sullo sfondo sono potenziali casi di frode o l’evasione o elusione fiscale“.