di Valentina Taranto
La Questura di Roma ha deciso di proibire il presidio che si sarebbe dovuto riunire nei pressi della stazione San Pietro per poi spostarsi davanti all’ingresso del Perugino, il varco dello Stato vaticano più vicino al tribunale dove si svolgerà il processo Vatileaks 2 che riprende con una tensione di alto livello , sopratutto per l’attesa per le preannunciate dichiarazioni che Francesca Immacolata Chaouqui, l’ex consulente del Vaticano alla sbarra insieme al monsignore Lucio Vallejo Balda per la fuga di documenti, che annunciato di voler rilasciare domani davanti ai giudici vaticani . A tutto ciò si è aggiunta la tensione relativa ad una manifestazione, organizzata da Fnsi, Usigrai e Articolo 21, per esprimere solidarietà agli altri due imputati, i giornalisti Emiliano Fittipaldi dell’Espresso e Gianluigi Nuzzi di Mediaset.
La Federazione della stampa, il sindacato giornalisti Rai e l’ associazione Articolo 21 avevano deciso di far sentire la propria voce in difesa dei giornalisti accusati di aver pubblicato nei loro libri – “Avarizia” di Emiliano Fittipaldi e “Via Crucis” di Gianluigi Nuzzi – i documenti relativi agli affari e agli scandali economici della Santa Sede. “Il diniego dell’autorizzazione da parte della Questura – osservano dalla Fnsi, e dall’Usigrai – non può far venir meno il dovere di essere vicini a due colleghi coinvolti in un processo sbagliato e ingiusto“. Articolo 21 ha reso noto di aver appreso con “stupore e indignazione la decisione della Questura di Roma“, precisando che neanche la richiesta di concordare una collocazione più distante rispetto alla sede vaticana è stata accolta “nonostante avessimo chiarito che saremmo restati in territorio italiano e che la nostra presenza avrebbe avuto, ovviamente, la forma più tranquilla e pacifica“. Ma i rappresentanti delle associazioni fanno sapere che “Ci saremo lo stesso“, ricordando che Fittipaldi e Nuzzi rischiano una condanna fino a otto anni “per aver svolto semplicemente il diritto/dovere di dare notizie che hanno quel requisito di ‘rilevanza sociale e di pubblico interesse’ e che, peraltro, giorno dopo giorno si dimostrano talmente fondate da vedere aperto un fascicolo presso la stessa procura vaticana sui fatti ricostruiti“.
Ad essere ascoltata domani davanti ai giudici del vaticano sarà Francesca Immacolata Chaouqui, protagonista di uno scambio di accuse con monsignor Balda e pronta ora, secondo quanto ha anticipato su Facebook, a rivelare la verità sulle confidenze che il presule, già segretario della prefettura Affari economici della Santa Sede, le aveva rivelato nella fase in cui i due erano amici.