Liste di “clienti” eccellenti che fanno aumentare la preoccupazione di chi indaga per l’utilizzo di questi atti riservati che potrebbero diventare strumento di minacce e ricatti. Elenchi con migliaia di nomi e indirizzi raccolti in vista di una “revisione” dei criteri per l’amministrazione del patrimonio immobiliare, in particolare quello di proprietà di Propaganda Fide. Case di lusso affittate a prezzi stracciati, alberghi e centri estetici gestiti da società private e divenuti luoghi di incontro segreti, operazioni di compravendita con plusvalenze occultate: c’è anche questo tra i documenti trafugati dai “corvi” del Vaticano.
Anche perché era stata proprio la Cosea, la commissione referente per lo studio dei problemi economici e amministrativi, a stilare l’elenco delle case di proprietà di ben 26 istituzioni. Sono almeno quattro gli alti prelati ascoltati negli ultimi giorni e la convinzione è che la resa dei conti all’interno della Santa Sede sia tuttora in corso. Ecco perché non vanno esclusi dei nuovi provvedimenti che potrebbero essere presi nei prossimi giorni. E’ possibile che l’inchiesta possa coinvolgere altri religiosi dopo monsignor Lucio Angel Vallejo Balda che si trova ancora in stato di arresto, e di Francesca Chaouqui, rilasciata dopo aver iniziato a collaborare, entrambi accusati di aver “venduto” materiale che doveva invece rimanere riservato e segreto in Vaticano.
Hotel e saune
Sono state le inchieste giudiziarie a rivelare come fossero stati aperti centri di saune e massaggi in alcuni palazzi nel centro storico di Roma, frequentati molto spesso da religiosi per incontri a “luci rosse”. Ma anche a far venire a galla l’identità di imprenditori che erano riusciti ad ottenere da Propaganda Fide degli interi palazzi da trasformare in hotel. Vedi il caso di Maurizio Stornelli, fratello dell’ex dirigente di Finmeccanica Sabatino Stornelli, che nel 2013 ha sottoscritto un contratto con la sua società “Burcardo” per l’affitto di un intero edificio da centinaia di metri quadri dove sono state create lussuosissime suite, ma anche altri locali meno prestigiosi ma ugualmente adatti per essere aperti a un pubblico molto selezionato.
Di casi come questi ne sono venuti a galla decine e decine. Non a caso Propaganda Fide ha rapporti con decine di aziende, spesso copertura dei reali intestatari, oltre alla lunga lista di privati che hanno ottenuto i contratti di locazione per un periodo di tempo lunghissimo ed un canone basso. Sono circa 800 gli appartamenti di sua proprietà per un totale di oltre 180 mila metri quadri. Le verifiche svolte dalla Gendarmeria hanno accertato che tra le carte trafugate ed uscite dal Vaticano, vi sono gli elenchi di tutti gli inquilini e riportata la cifrada loro versata mensilmente come canone. E proprio su questo filone si stanno sviluppando nuovi controlli, tenendo conto anche che un’altra istituzione religiosa finita “sotto osservazione” è il Pio sodalizio dei Piceni, anch’esso proprietario di numerosi immobili e diventato noto per la casa nel centro storico della capitale affittata all’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, tramite il suo ex braccio destro Marco Milanese, un ufficiale della Guardia di Finanza diventato deputato del PdL e poi finito in carcere.