ROMA – “Io non sono mai fuggito dalla politica. La politica è una malattia da cui non si guarisce. Torno, anche se resto in seconda linea“. Lo ha dichiarato l’ex governatore della Puglia, Nichi Vendola, tornato sul palcoscenico politico pubblico con diverse interviste, e recentemente intervistato in una puntata del programma televisivo “Il Graffio” del TgNorba, interamente dedicata a lui, parlando di politica, della Regione Puglia , della propria vita privata e del suo rapporto con il piccolo Tobia (20 mesi) nato all’estero con il sistema della “gravidanza per altri“.
Vendola si è detto deluso per quello che Emiliano “avrebbe potuto essere e non è“, e “sconcertato da “questa rivendicazione dell’autonomia“. “Questo simpatizzare con i referendum del Lombardo-Veneto, magari con qualche nostalgia neo-borbonica – ha detto – non ha senso“. “Io auguravo al mio successore di essere veramente in grado, come aveva annunciato nella lunghissima campagna elettorale, di fare molto meglio di come avessimo fatto noi”, ma – ha detto – “l’impressione è di una regione in affanno, stanca, senza un’idea di cosa sia il governo, senza un’idea della Puglia. Sono disilluso come molti pugliesi. La primavera pugliese si è trasformata in un inverno”. Uno scenario che costituirà sicuramente in Puglia il filo conduttore della campagna elettorale d’elettorato che si colloca a sinistra del Pd ed alla sua opposizione).
L’opinione di Nichi Vendola sulla Puglia amministrata dal suo successore Michele Emiliano è drastico. “Sento una delusione molto grande per ciò che poteva essere e non è.– dice l’ex governatore – Auguravo al mio successore di fare molto meglio di noi. Vedo invece una Regione stanca, in affanno, senza idea di cosa sia il governo e di cosa sia la Puglia. Sono due anni e mezzo che non vediamo nei Consigli regionali provvedimenti di sostanza. Ho auspicato che Michele facesse bene il suo lavoro, oggi sono disilluso“.
“Trovo stupefacente la simpatia di Emiliano verso il referendum lombardo-veneto e le nostalgie neo borboniche“. Vendola si augura che Emiliano sull’ Acquedotto Pugliese “non rinneghi la scelta di tenere pubblico e non privatizzato l’acquedotto“. ed aggiunge manifestando “la mia delusione cocente verso Emiliano non è animosità contro di lui, è amore spasmodico per la Puglia, terra che merita di essere governata e non vezzeggiata su Facebook“.
“Perché dove c’erano amministratori noti per profili di competenza e moralità – ha detto Vendola – oggi ci sono consigli di amministrazione con dentro profili di non elevata competenza, che consentono ai partiti di ficcare il naso in vicende in cui dovrebbero essere osservatori esterni. Mi sembra – ha concluso – che si voglia occupare ogni spazio per garantirsi consenso elettorale: a questo servono le Asl, l’Acquedotto Pugliese, Aeroporti di Puglia?“.
“In Puglia la sinistra c’è. L’unica spina nel fianco di Emiliano è il consigliere di Sinistra Italiana, Mino Borraccino”. “Il centrodestra – ha aggiunto Vendola – sembra incapace di svolgere un ruolo fondamentale che è quello dell’opposizione, il M5S non sembra in grado di andare oltre espressioni come ‘vergogna’“. “Noi in dieci anni – ha aggiunto riferendosi ai suoi due mandati da governatore della Regione Puglia – abbiamo fatto cose buone anche grazie ad un’opposizione che ha fatto cose buone. L’ ex capogruppo alla Regione Rocco Palese ora parlamentare di Forza Italia si spulciava ogni carta, ti costringeva ad avere gli occhi aperti su tutto, ad alzare la qualità del governo“.
“Oggi le riunioni dei consigli regionali sono una fiera della vanità, durano mezz’ora, non si discute di nulla. Pensate che invece di parlare di lotta ai poveri e agli indigenti – ha concluso – hanno dedicato cinque sedute del Consiglio Regionale al Corecom Puglia, per aumentare il numero dei consiglieri di questo organismo, che è francamente una schifezza“.
Vendola chiude ad un eventuale accordo con il Pd: “Renzi, dopo aver stracciato il programma elettorale scritto da me e Bersani nel 2013, ha realizzato il programma di Berlusconi. Fare accordi con quelli che hanno scritto il Jobs Act, approvato lo Sblocca Italia e messo in atto l’orrore della Buona scuola è impensabile. Il governo del Pd ha aumentato le diseguaglianze e realizzato un programma di destra“. E parlando dell’apertura di Renzi a Napoli, aggiunge “E’ come se dicesse voi suicidatevi e io vinco. E se pure ci alleassimo, non porteremmo più voti a Renzi ma solo meno voti a noi».
Allora con chi se non con il Pd ? “Con chi vuol ripartire dal lavoro e dalla vita materiale delle persone. Con un leader capace di fare la traduzione laica del pensiero radicale di papa Francesco” Vendola non trascura “quel ragazzo di sinistra che è la seconda carica dello Stato” riferendosi al presidente del Senato, Piero Grasso, che ha lasciato il Pd, dopo il voto sulla legge elettorale.
Vendola “privato”. Il resto dell’intervista televisiva è stata una garbata incursione del giornalista che lo intervistava nel Vendola “privato”, filmato nella sua abitazione romana in tuta mentre prepara il caffè, mostrando il suo vecchio studio “smantellato per far spazio alla stanza del piccolo Tobia“.
“Nei dieci anni in cui sono stato presidente facevo fatica ad addormentarmi, conscio della responsabilità che avevo nei confronti di 4 milioni di persone. Ora mi sveglio con il sorriso di un cucciolo umano. Sono tormentato dalle insistenze dei pugliesi ed ho deciso di tornare sulla scena politica ma senza la voglia di calcare la prima linea: vorrei dare consigli e trasformarmi in una specie di ostetrica per far nascere una nuova creatura politica».
È il quarto polo, quello di Sinistra Italiana. E Nichi Vendola vuole esserne uno dei padri.