ROMA – “Lo scorso giugno l’aggiudicazione a Mittal del Gruppo Ilva, in merito alle condizioni dei lavoratori, si fondava su due pilastri. Ovvero, nel decreto del Ministro Calenda, le obbligazione vincolanti per l’intero gruppo Ilva erano: 10.000 occupati e parità salariale. Ovviamente, con il trasferimento all’amministrazione straordinaria, per le attività di bonifica, dei 4.000 lavoratori non riassunti” è quanto ricorda con una sua nota l’ on. Ludovico Vico (Pd) che aggiunge “La trattativa sindacale che si terrà al Mise domani 9 ottobre, in concomitanza con lo sciopero dei lavoratori Ilva, non può che ripartire da questo assunto. Le informative rese in queste ore da Mittal sono inaccettabili, strumentali e destabilizzanti, mentre sono legittime le preoccupazioni dei sindacati, dei lavoratori e delle comunità locali (Taranto, Genova, Marghera, Novi Ligure, ecc). Ribadisco: Mittal sappia che la trattativa dovrà ripartire dal decreto Calenda, relativo all’aggiudicazione!“
“In ordine alla parità salariale, anche qui, ripeto – continua Vico – è un vincolo obbligazionale nel decreto Calenda e le norme dell’Unione Europea, relative agli aiuti di Stato che impongono il così detto “principio di discontinuità”, sono da ricondurre all’esclusivo principio di responsabilità dei commissari Ilva nel passaggio dei lavoratori a AM Investco. La richiesta di discontinuità da parte dell’Unione Europea nel passaggio dal commissariamento all’aggiudicatario, al fine di evitare l’infrazione di violazione degli aiuti di Stato, non deve poter riguardare la parità salariale. In tal senso basterebbe ricorre al principio di responsabilità degli oneri in capo ai commissari“.
“La trattativa sindacale dovrà assicurare – conclude Vico – che nessun posto di lavoro possa essere perso, in tutti i siti del Gruppo Ilva. Così come, alla trattativa sindacale, occorrerà assegnare la certezza del piano industriale con il suo cronoprogramma in stretta relazione col piano ambientale (Aia) e il futuro dei lavoratori e delle imprese dell’indotto. Gli interventi del vice ministro Teresa Bellanova, del ministro Claudio De Vincenti e il ruolo svolto dal Governo fino a questo momento, sono una garanzia dei vincoli stabiliti nel decreto di aggiudicazione, e fungono da base per l’avvio di una trattativa tra organizzazioni sindacali e AM Investco. La trattativa, quindi, riparte dal decreto di aggiudicazione”