ROMA – Ludovico Vico, gia’ deputato Pd, smentisce il parlamentare Giovanni Vianello, del Movimento Cinque Stelle che si era attribuito giorni fa il merito dello sblocco dell’accordo al lavoro che il ministro Luigi Di Maio sta facendo sull’Ilva.
In realtà l’accordo che mette a disposizione 30 milioni di euro per la diversificazione produttiva e la reindustrializzazione di Taranto, riconosciuta area di crisi industriale complessa, e’ frutto del lavoro fatto durante i Governi Renzi e Gentiloni.
Vico rivolgendosi a Vianello e Di Maio dice “Rendete a Cesare cio’ che e’ di Cesare“ facendo un’ampia dettagliata ricostruzione cronologica del piano per Taranto, riepilogando date e sviluppo dell’iter progettuale e burocratico, precisando e ricordando che tutto e’ iniziato sei anni fa. “Taranto – ricorda Vico – e’ stata riconosciuta area di crisi industriale complessa con il decreto del 7 agosto 2012, n. 129 del Governo Monti” ed aggiungendo che “il 3 marzo 2016 (Governo Renzi) con decreto ministeriale del Mise, e’ stato costituito il coordinamento e controllo per l’area di crisi complessa di Taranto con il compito di definire e attuare il Prri (Progetto di riconversione e riqualificazione dell’area di crisi complessa)“.
Le ultime tappe, precisa Vico, sono risalenti al 28 febbraio 2018 quindi sotto il Governo Gentiloni allorquando “il vice ministro dello Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, convoca tutte le aree di crisi complesse italiane a Roma, per sottoscrivere il documento dell’accordo di programma che prevede la destinazione per Taranto, da parte del Mise, di 30milioni di euro per sostenere con nuovi investimenti la diversificazione produttiva e la valorizzazione del patrimonio immobiliare non utilizzato, di proprieta’ del Consorzio Asi e dell’Autorita’ portuale“.
“Ministro Di Maio, onorevole Vianello, – conclude Vico – come si evince dalla ricostruzione delle date degli eventi (tra l’altro evidenti anche sulla pagine web del Mise) – conclude Vico -, l’accordo di programma era stato gia’ approva dalla giunta regionale il 23 dicembre 2017 e firmato il 17 marzo 2018, prima della nascita del vostro Governo“