Per Nicolaus queste due acquisizioni vanno nella direzione di rafforzare le strutture di proprietà, consentendo di aumentare il valore del gruppo turistico pugliese, in un momento particolarmente favorevole per le presenze turistiche nel mare italiano. Il gruppo Nicolaus nel 2017 ha ottenuto ricavi per 80 milioni. Lo conferma Giuseppe Pagliara, a capo del gruppo Nicolaus, “le operazioni sono state eseguite secondo il piano industriale attento da sempre alla gestione equilibrata dal punto di vista del debito e della patrimonializzazione. Il supporto di Intesa Sanpaolo è stato prezioso per compiere delle operazioni snelle e compatibili con l’attenzione che ci contraddistingue da sempre sulla posizione finanziaria della nostra società e per noi si è confermato come il miglior partner possibile“.
Secondo Francesco Guido, direttore Generale di Banco di Napoli, “il supporto a un’iniziativa di crescita dimensionale quale quella messa in atto da Nicolaus Tour, è un tassello di questa strategia e consente di dimostrare una volta in più che le imprese che posseggono specializzazione e forte competenza nell’indirizzare efficacemente le leve della pianificazione e del governo del proprio business e che hanno una qualificata presenza sui mercati internazionali, non possono che ricevere attenzione e sostegno finanziario ampio e solido per la propria crescita”.
Gli oltre 13mila edifici della Pubblica Amministrazione italiana consumano, secondo Enea, 4,3 terawattora di energia per una spesa di oltre 600 milioni di euro. Mettendo in efficienza le infrastrutture e gli impianti di riscaldamento e d’illuminazione si potrebbero abbattere i consumi del 40% con risparmi annui fino a 70 milioni.. Eppure i progetti stentano a decollare, nonostante le tecnologie e le risorse siano a portata di mano. Lo testimoniano i dati relativi agli stanziamenti dei fondi strutturali europei per progetti di efficienza energetica non ancora assegnati e in scadenza nel 2018 che ammontano, su base nazionale, a 850 milioni. Al Sud, tra avvisi in scadenza e spese ancora da dichiarare all’Unione Europea, la situazione è particolarmente grave: solo in Campania ci sarebbero 120 milioni che rischiano di essere sprecati.
“Il Mezzogiorno può disporre di cospicue risorse – sottolinea l’ingegnere Gianpiero Cascone, amministratore delegato della ESCo Samsø – destinate all’efficientamento energetico delle aziende e delle infrastrutture pubbliche ma, mentre i privati hanno imparato da tempo a intercettare questi fondi rivolgendosi a società specializzate che le assistono nelle pratiche e nei progetti, la Pubblica Amministrazione rischia di veder sfumare milioni di euro a causa delle lungaggini burocratiche e della mancanza di competenze progettuali interne”. Samsø è impegnata in un roadshow sul territorio nazionale per sensibilizzare gli amministratori pubblici riguardo alla necessità di attivare tempestivamente l’iter necessario ad accedere ai finanziamenti.
Le risorse da assegnare complessivamente (non solo relative all’efficienza energetica dunque) ammontano a 588 milioni di euro per la Sicilia, 456 per la Campania, 436 per la Puglia, 149 per la Calabria, 73 per la Basilicata, 72 per la Sardegna e 10 per il Molise. Ci sono poi le Città Metropolitane italiane cui rimangono 82,8 milioni di euro da spendere. Ci sono anche gli esempi positivi. Samsø ha collaborato nel 2017 con la città metropolitana di Reggio Calabria, assistendo l’amministrazione negli adempimenti necessari a sfruttare gli oltre 8 milioni di euro stanziati dal Piano Operativo Nazionale in ambito di efficientamento. Risultato: tempi di accesso alle risorse accorciati di 1 anno e mezzo rispetto alla media.