Sono in corso a Taranto le notifiche degli avvisi di garanzia e richiesta di proroga delle indagini per gli ultimi 6 mesi previsti dal codice per il concorso di selezione per l’assunzione di 11 ispettori ambientali di Kyma Ambiente (ex Amiu spa), la società per l’igiene urbana sottoposta ad attività di direzione e coordinamento esercitata dal Comune di Taranto, guidata dal presidente Giampiero Mancarelli riconfermato nella carica nonostante la sua fallimentare gestione a seguito della imposizione del Partito Democratico al sindaco Melucci. I reati più pesanti per cui si procede sono “corruzione elettorale” e “voto di scambio“.
Le indagini sono ormai vicine alla conclusione (mancano solo 6 mesi) dopo il “blocco” giudiziario del concorso. Dall’esito dell’attività di polizia giudiziaria svolta, sarebbero emersi gravi indizi a carico di Rocco Lucio Scalera (fratello del consigliere regionale Antonio Paolo Scalera) dirigente amministrativo dell’ AMIU spa , il quale venne fermato e condotto in Questura per essere interrogato alla presenza di un legale, dal Pubblico Ministero Enrico Bruschi uno dei due pm titolari del fascicolo d’indagine.
Il dirigente Scalera nel corso dell’interrogatorio in Questura dinnanzi al pm Enrico Bruschi, assistito dall’ Avv . Fausto Soggia del foro di Taranto, ammise le proprie responsabilità onde evitare di essere arrestato . Quello che balza agli occhi e che sa di incredibile è la circostanza che la società guidata da Mancarelli volesse assumere 11 nuovi dipendenti , nonostante la grave situazione economica della disastrosa gestione aziendale, per poi un anno dopo prevedere il licenziamento ben 57 dipendenti, di cui una ventina circa sono disabili portatori di handicap.
Qualcosa che colpisce non poco in questa indagine è una incompatibilità ambientale dell’altro sostituto co-assegnatario che affianca il pm. Bruschi nella trattazione del fascicolo d’indagine, e cioè la pm dr.ssa Lucia Isceri, (accanto nella foto tratta da Facebook) moglie del notaio Antonello Mobilio che non è solo il notaio di Kyma Ambiente, ma anche del Comune di Taranto e delle società personali del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci. La Isceri a parere nostro avrebbe fatto bene ad astenersi, sopratutto dopo la “figuraccia” fatta sul sequestro disposto a suo tempo delle somme liquidategli da Kyma Ambiente per le sue attività professionali in campo tributario a favore della società, nei confronti del commercialista dr. De Bellis, privvedimento successivamente revocato dal Tribunale del Riesame di Taranto in quanto assolutamente illegittimo. Possibile che al procuratore capo di Taranto tutto ciò sia passato inosservato ?
Per non parlare poi del DURC negativo dell’ azienda a causa dei mancamenti versamenti previdenziali della società comunale, motivo per cui i dipendenti, compresi anche quelli dell’agenzia interinale Tempor, non possono essere pagati dall’ azienda, in quanto a causa del DURC bloccato non è possibile per la società guidata da Mancarelli, nè incassare nè tantomeno pagare. Infatti dallo scorso ottobre ii dipendenti della società Kyma Ambiente (ex Amiu spa) hanno ricevuto il pagamento dei propri stipendi dall’ ente appaltante (che è anche socio unico), cioè il Comune di Taranto applicando il potere sostitutivo previsto dal Codice degli Appalti, per un importo mensile di circa 700mila euro.
La cosa incredibile è che ben due (Natuzzi e Scalera) sui tre dirigenti di Kyma Ambiente sono coinvolti in procedimenti giudiziari, ma evidentemente il CdA della società non ha mai letto il codice Etico dell’azienda…