TARANTO – L’ ex assessore regionale Michele Mazzarano (Pd) e l’imprenditore tarantino Emilio Pastore hanno preferito essere sottoposti a processo con rito abbreviato, che consente la riduzione di 1/3 della pena, dopo essere stati mandati entrambi processo dalla Procura di Taranto, a seguito delle vicende svelate dall’inviato Pinuccio del programma “Striscia la Notizia“. Il giudice ha fissato per la data del 2 ottobre prossimo la prima udienza del processo .
La procura di Taranto contesta a Mazzarano e Pastore il reato di “corruzione elettorale”. Mazzarano aveva promesso a Pastore un lavoro per i figli in cambio di voti e sostegno elettorale durante la propria campagna elettorale per le Elezioni Regionali in Puglia del 2015, e chiese ed ottenne, dopo la conclusione delle indagini preliminari, la citazione diretta a giudizio. Nella prima udienza svoltasi ieri gli avvocati Fausto Soggia e Marco Pomes difensori rispettivamente dei due imputati, hanno fatto richiesta di applicazione di rito alternativo.
Maurizio Carbone titolare del fascicolo d’indagine nel capo di imputazione contenuto nella richiesta di rinvio a giudizio , ha evidenziato che Michele Mazzarano “quale candidato alle elezioni amministrative regionali svoltesi nel 2015, prometteva a Pastore Emilio l’assunzione dei due propri figli” in una ditta privata, la Ecologica spa a lui “vicina” per ottenere in cambio l’impegno del Pastore “a dargli il proprio voto e quello dei suoi familiari nonché di procuragli il voto di altri elettori anche attraverso l’utilizzo a titolo gratuito di un locale sito in via Dante 412 che lo stesso Pastore scrive il magistrato allestiva come comitato elettorale del Mazzarano“.
Conclusasi la campagna elettorale elettorale in cui candidato “massafrese” del Partito Democratico ottenne 7778 voti che gli consentirono di essere rieletto in consiglio regionale a Bari, diventando prima capogruppo del Pd in Consiglio Regionale e successivamente assessore allo Sviluppo Economico della Giunta regionale guidata dal governatore Michele Emiliano, nella cui “corrente” Fronte Democratico, Mazzarano militava .
Secondo quanto ha rivelato Emilio Pastore ai microfoni di Striscia la Notizia , le promesse fatte da Mazzarano, vennero rispettate parzialmente. Infatti soltanto uno dei due figli del Pastore venne assunto dalla Ecologica spa, una società che effettua lavori di pulizia all’interno dello stabilimento siderurgico azienda estranea e priva di alcuna responsabilità penale per i fatti oggetto del processo . Un assunzione non casuale secondo la Procura di Taranto, che conferma che venne ottenuta dal figlio del Pastore “grazie all’interessamento di Mazzarano“.
L’ avvenuta assunzione soltanto di uno dei due suoi figli scatenò la rabbia di Pastore che a fronte delle promesse elusive di Mazzarano, preferì esporre tutta la squallida vicenda all’inviato di “Striscia la Notizia” documentandola, attraverso la consegna anche dell’audio delle conversazioni che aveva segretamente registrato durante gli incontri con Mazzarano il quale facendosi accompagnare ed assistere dal suo legale, nel corso dell’interrogatorio davanti al procuratore aggiunto Carbone ed agli investigatori della Digos della questura di Taranto che avevano svolto su delega le indagini del caso, sostenne una versione dei fatti con la quale si dichiarava estraneo ad ogni accusa. Ma le sue giustificazioni ancora una volta non sono state ritenute credibili ed ora verrà processato.
La scelta del rito abbreviato ha qualche vantaggio per Mazzarano e Pastore in quanto Il giudizio si svolge in camera di consiglio, salvo che tutti gli imputati facciano richiesta che sia celebrato in pubblica udienza, e si conclude in quella sede con una pronuncia di proscioglimento o di condanna. avrò il coraggio Mazzarano di consentire l’udienza pubblica ? Abbiamo più di qualche dubbio, quasi la certezza che così non sarà.
La foto-storia del voto di scambio di Michele Mazzarano