di Francesca Lauri
Novak Djokovic vince la finale di Londra contro il nostro Matteo Berrettini che si arrende 6-7 6-4 6-4 6-3 dopo una lotta furibonda di tre ore e 23′ di gioco, così permettendo al numero 1 del tennis mondiale di raggiungere Roger Federer e Rafa Nadal a quota 20 Slam, aggiudicandosi la 134esima edizione del singolare maschile di Wimbledon, terza prova stagionale del Grande Slam, disputata sui campi in erba dell’All England Club di Londra, lanciato verso l’operazione Grande Slam, impresa che non riesce a nessuno in campo maschile dal 1969, quando ce la fece Rod Laver. Per Djokovic che ha in bacheca 9 trofei dell’Australian Open, 2 del Roland Garros, 3 degli Us Open , questo è il 6° titolo dello Slam londinese e conferma quello del 2019 conquistato al 5° set con Federer.
“E’ stata più di una battaglia. E’ stata durissima, – ha detto Djokovic – ma sono sicuro che ha una carriera davanti a lui. Ha il martello al posto del braccio, ho ancora i segni sulla pelle. Sto realizzando i miei sogni di bambino, apprezzo ogni momento. Quando ero piccolo mi costruivo il trofeo di Wimbledon da ragazzino. 20 Slam come Roger e Rafa? Devo tanto a loro, nessuno di noi vuole fermarsi. Sono i due migliori giocatori che abbia mai affrontato e la ragione per cui sono qui adesso sono loro. Mi hanno insegnato tutto, dal punto di vista tattico, fisico e mentale. Quando perdevo regolarmente nei primi anni ho imparato tanto, da quel momento è iniziato un viaggio che non voglio fermare qui. Spero di fare il Grande Slam, sono in forma e gioco bene negli Slam. Questa è la mia priorità nella carriera, ci proverò” . Alla domanda per chi farà il tifo questa sera per finale degli Europei di calcio sorridendo e diplomaticamente ha risposto” “Sono in difficoltà, voglio solo divertirmi...”.
L’applausometro del pubblico di Londra è stato tutto per Berrettini, in quanto è ben noto che Djokovic non è mai riuscito a conquistare il cuore dei londinesi di Wimbledon, nonostante abbia spodestato dal trono mondiale Roger Federer sottraendogli nel 2019 al 5° set il titolo. La colpa di Novak ? Semplice, essere l’ “invincibile“.
Le parole di Berrettini dopo la finale
Il 25enne romano Matteo Berrettini primo italiano nella storia a raggiungere la sfida decisiva per il titolo sui prestigiosi prati della capitale inglese, nonchè il primo esordiente a vincere il prestigioso torneo Queen’s, dai tempi di Boris Becker, ha lottato per lunghi tratti alla pari con Djokovic, giunto alla 30esima finale a livello di Major della carriera. Berrettini ci ha provato, lottato e giocato una grande partita ma non è riuscito nell’impresa di battere Novak Djokovic nell’odierna finale di Wimbledon.
La finale giocata a Wimbledon, che gli vale la conquista dell’ ottavo posto in classifica (best ranking), superando un certo Roger Federer. Con l’obiettivo di tornare sul Centrale di Wimbledon, conquistato a suon di ace e vincenti, per provare a riscrivere, ancora una volta, la storia del tennis azzurro.
Berrettini davanti al pubblico del campo centrale dell’impianto londinese durante la premiazione ha detto al microfono .“Sensazioni incredibili: troppe da gestire. Anche in questo Novak è più bravo di me, nel gestire le emozioni intendo. Lui sta scrivendo la storia di questo sport. E’ stata una finale bellissima, spero solo che non sia l’ultima della mia carriera. Faccio i miei complimenti a Novak e a tutto il suo team. Ringrazio la mia famiglia, il mio team e i miei amici. E’ stato un lungo viaggio: per me non è una fine ma un inizio. Continueremo a provarci” .