WIND guidata dall’ amministratore delegato Maximo Ibarra (sopra nella foto) continua a crescere nei primi nove mesi del 2016 ottenendo risultati positivi e confermando un trend positivo con una esponente accelerazione nel terzo trimestre del corrente anno. L’ offerta commerciale di WIND, che si contraddistingue per la propria chiarezza e trasparenza, è diventata il volano degli ottimi risultati raggiunto Nei primi nove mesi dell’anno i ricavi di WIND, equivalenti a 3.316 milioni di euro, crescono del 2,0%, rispetto allo stesso periodo dell’anno 2015. Il terzo trimestre dell’anno segna quindi una forte accelerazione, con ricavi in aumento del 6,4%. I ricavi totali, trainati dall’ottimo risultato del mobile, mostrano i ricavi da servizi praticamente stabili, e confermano il consolidamento nella propria clientela dell’opzione commerciale “Telefono Incluso”.
I ricavi da servizi mobili, al 30 settembre del 2016, segnano un trend di miglioramento, +0,3% con il terzo trimestre a +1,8%. Il settore internet mobile cresce costantemente nei ricavi a doppia cifra segnando il +14,9%, ed il portafoglio clienti ha raggiunto e consolidato gli 11,7 milioni di utenze attiv, in aumento del 3,5%, arrivando al 56% della base clienti mobile complessivamente pari a 20,7 milioni.
I ricavi da servizi della telefonia fissa, segnalano un calo nei primi nove mesi del -3,9%, ma il terzo trimestre a -1,3% mostra un miglioramento rispetto ai precedenti trimestri .WIND registra al 30 settembre 2016, risultati solidi grazie ai ricavi broadband ad accesso diretto, in aumento del +6,4%, sostenuti dalla buona performance dei clienti broadband in crescita del +3,0%. La base clienti della telefonia fissa, alla fine di settembre, raggiunge i 2,7 milioni, con i clienti ad accesso diretto in aumento del 3,9% a quota 2,5 milioni.
WIND nei primi nove mesi dell’anno ha investito oltre 514 milioni di euro, continuando a rafforzare ed estendere la propria rete 4G, la cui copertura al 30 settembre supera il 68% della popolazione. La copertura 3G si estende su tutto il territorio nazionale, raggiungendo il 98,6% della popolazione, di cui il 75% può navigare in mobilità a 42 mbps.
L’operazione tra Vimpelcom e Hutchinson aveva sollevato le riserve di Bruxelles, che lo scorso marzo aveva avviato un’inchiesta sulla joint venture. Secondo gli uffici guidati da Margrethe Vestager, commissaria alla concorrenza, aveva evidenziato che “l’operazione avrebbe eliminato la concorrenza tra due operatori forti e creato il più grande operatore nel mercato italiano della telefonia mobile al dettaglio”, con la conseguenza che “verosimilmente l’operazione avrebbe comportato meno possibilità di scelta e un calo nella qualità dei servizi per i consumatori, e che i prezzi al dettaglio della telefonia mobile praticati da tutti gli operatori sarebbero aumentati in misura superiore”.
Dopo l’approvazione da parte della Commissione Europea dello scorso primo settembre, della joint venture paritetica tra WIND e 3 Italia, ad ottobre i rispettivi azionisti di controllo delle due compagnie telefoniche VimpelCom e CK Hutchison hanno ricevuto anche l’approvazione finale dal MISE il Ministero per lo Sviluppo Economico per la fusione e costituzione dell’operatore mobile leader in Italia, operazione prevista entro fine anno.
Bruxelles, quindi, ha posto le condizioni alla joint venture: cedere una quota dello spettro radio mobile a un nuovo operatore, condividere i siti per le stazioni base mobili e offrire alla new entry nella telefonia italiana, un accesso garantito alle reti 2G, 3G, 4G ed alle nuove tecnologie sino a quando non avrà costruito una propria rete.
La fusione fra Wind 3 Italia consentirà contemporaneamente l’ingresso nel nostro paese di un nuovo operatore, ossia la compagnia telefonica francese Iliad numero quattro in Francia. La cessione degli asset necessari a creare lo spazio per un nuovo competitor era infatti una delle condizioni poste da Bruxelles per dare il via libera all’operazione, e la francese Iliad approvata “quale acquirente delle attività cedute da Hutchison e Vimpelcom” fondata da Xavier Niel che possiede Free Mobile, una sorta di compagnia low cost del traffico su telefonino.
Iliad ha messo in campo 1,5 miliardi di euro per assicurarsi gli asset di Wind e H3G e ora ha la strada spianata per entrare nel mercato italiano. Niel è pratico del Belpaese, perché fino a un mese deteneva quote in Telecom, cedute quando la trattativa con Hutchinson e Vimpelcom è arrivata al traguardo