Finora l’unico indicatore utilizzato nei documenti ufficiali per misurare la ricchezza di un Paese è il Prodotto interno lordo. Al Pil potrebbe affiancarsi a breve il Benessere equo e sostenibile (Bes). Una proposta di legge in tal senso è stata presentata da un gruppo di deputati di varia estrazione politica. Un’iniziativa bipartisan che punta ad introdurre il Bes nella legge di Bilancio, nei documenti di programmazione economica, negli studi e nelle relazioni tecniche di accompagnamento ai progetti di legge.
Il Bes nasce da un’iniziativa congiunta Cnel – Istat nell’ambito del dibattito internazionale sul superamento del Pil alimentato dalla consapevolezza che i parametri per valutare il progresso di una società non possano essere esclusivamente di carattere economico, ma debbano tenere conto anche delle disuguaglianze, dei processi di sostenibilità, delle dimensioni sociali e ambientali. Il Bes 2014 è la seconda edizione di un lavoro che è in costante aggiornamento. Sono stati esaminati 134 indicatori e 12 domini del benessere che costituiscono altrettante lenti di ingrandimento attraverso le quali viene analizzata la condizione del Paese e dei suoi cittadini.
Con l’Italia anche altre nazioni si stanno dotando di strumenti simili al Bes, mentre in ambito comunitario Eurostat sta portando a termine specifici lavori per la misurazione della Qualità della vita affinché tutti i paesi dell’Ue arrivino a misure condivise. I domini e gli indicatori tengono conto anche dell’area geografica di appartenenza che, ovviamente, incide sul concetto di benessere. A tal scopo è stato redatto anche il rapporto UrBes, che fornisce una prima e ancora parziale descrizione delle tendenze e dei livelli del benessere in alcune città italiane.
Nel workshop che si terrà il prossimo il 14 maggio, alle 17.30, nella Cittadella delle imprese, si parlerà di “Bes: Benessere equo e sostenibile. Il nuovo indicatore per misurare e valutare il progresso di una società e pianificarne il suo futuro”.
“La scelta di Taranto per questo tema non è casuale – afferma il Presidente della Camera di commercio di Taranto, cav. Luigi Sportelli – è fortemente significativo, infatti, che si discuta questo argomento nella città in cui negli ultimi anni si è manifestata in maniera evidente la frattura tra produttività e benessere della collettività. Soprattutto a Taranto, quindi, il Bes può diventare non solo strumento di lettura del territorio ma anche prezioso indicatore per accompagnare le scelte future e valutarne gli effetti”.
L’iniziativa è organizzata dalla Camera di commercio di Taranto con il supporto di Azienda Speciale Subfor, in collaborazione con il Centro di cultura Lazzati dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e con l’adesione dell’Università di Bari–Dipartimento Jonico in Sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo e dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Taranto.
Interverranno il presidente della Camera di commercio di Taranto Cav. Luigi Sportelli, il presidente del Centro di cultura Lazzati on. Domenico Amalfitano, la direttrice del Dipartimento Istat per le statistiche sociali e ambientali dott.ssa Linda Laura Sabbadini, Gabriele Olini dell’Ufficio studi Cisl e componente della Consulta Cnel-Istat sugli indicatori di progresso e benessere.
Anche l’on. Domenico Amalfitano sottolinea “l’impatto che il Bes può avere sul nostro territorio. Una comunità viene cambiata dagli obiettivi condivisi che si dà e ogni indicatore non può non motivare obiettivi e decisioni politiche. L’Italia comincia ad essere all’avanguardia in questo impegno, con una solidità scientifica non indifferente”. Durante il workshop sarà presentato il rapporto Bes 2014 e sarà avviato il confronto tra amministratori pubblici, imprese, espressioni della cittadinanza attiva, forze politiche.